LA STAMPA DI MARZO 2017

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BRESCIAOGGI Venerdì 3 Marzo 2017 pag. 14 Cronaca
IL CASO. Entro due settimane tutta la corrispondenza arretrata da dicembre in poi sarà smaltita, e si dovrebbero ristabilirei ritmi ordinari della consegna.
Poste, 15 giorni per tornare alla normalità

L’accordo al tavolo di confronto tra Poste Italiane, Regione Lombardia e Associazione Comuni bresciani sui disservizi postali in città e provincia Mimmo Varone Entro due settimane tutta la corrispondenza arretrata da dicembre in qua sarà smaltita, e si tornerà ai ritmi ordinari della consegna. È il dato più importante emerso ieri al Tavolo di confronto tra Poste Italiane, Regione Lombardia e Associazione comuni bresciani (Acb) sui disservizi postali in città e provincia, riunito nell’Ufficio territoriale regionale (Utr) di via Dalmazia.
Il 17 marzo si terrà una riunione plenaria del Tavolo a Milano sul tema specifico della corrispondenza sanitaria e il 25 successivo nuova riunione al Pirellino per verificare se le promesse sono state mantenute. Per ora la Regione prende atto delle rassicurazioni e mostra una certa soddisfazione. Resta inteso, comunque, che la consegna della corrispondenza a giorni alterni è fuori discussione e andrà avanti secondo il programma di riorganizzazione del servizio varato dalle Poste. Altri incontri simili si sono svolti in altre province nei giorni scorsi, programmati dal Tavolo regionale di monitoraggio e confronto tra Regione, Poste e Anci Lombardia, coordinati dal sottosegretario Daniele Nava, che intende individuare soluzioni per tutto il territorio bresciano “coinvolgendo sindaci, Comunità montane, consiglieri provinciali e Prefettura”. Al Tavolo di ieri hanno partecipato per la Regione il responsabile dell’Utr Enrico Capitanio, gli assessori Mauro Parolini (Sviluppo economico) e Viviana Beccalossi (Territorio), i consiglieri regionali Michele Busi (Ambrosoli presidente) e Fabio Rolfi (Lega Nord). Per le Poste Gabriele Marocchi e Guido Tononi responsabili del recapito in Lombardia e in provincia di Brescia, nonché Francesca Paglia della Comunicazione territoriale lombarda.
Per Acb il direttore Veronica Zampedrini e per il Comune di Brescia Elisabetta Begni. A preoccupare sono stati in particolare i ritardi nella consegna della corrispondenza di carattere socio sanitario.
Perciò Rolfi, da presidente della commissione Sanità del Pirellone ha chiesto l’allargamento del tavolo anche alle autorità sanitarie Ats e Asst della provincia di Brescia, e Capitanio ha accettato. «Occorre aprire un focus specifico sulla corrispondenza sanitaria – dice il consigliere -. È un argomento sul quale serve la massima attenzione, perché in questi casi i ritardi possono essere anche molto pericolosi. Basti pensare alla lettera di convocazione per una prestazione vaccinale o per uno screening che non giunge per tempo a destinazione, come successo più volte nella nostra provincia». Si tratta di una situazione «inaccettabile perché riguarda direttamente la salute umana – aggiunge -, per questo motivo ho chiesto un percorso di priorità per la corrispondenza sanitaria e ulteriori ritardi e disguidi non saranno accettati».
SULLA STESSA lunghezza d’onda Beccalossi, che ha voluto la questione all’ordine del giorno nella riunione del 17 marzo. «Ho ricevuto il 28 febbraio una lettera di auguri spedita il 19 gennaio – dice – se fosse stata una convocazione per il pap test sarebbe stato un problema serio». Ma a preoccupare sono pure i ritardi di fatture e quant’altro. «Ho segnali di ritardo anche della corrispondenza economica – sottolinea Parolini –, che può creare danni evidenti». Tuttavia, «l’indicazione e l’impegno di Poste a smaltire le consegne arretrate e a normalizzare la situazione entro due settimane rappresentano un risultato importate dopo i disservizi creati sul nostro territorio – ammette -, così come la soluzione di introdurre personale a tempo determinato per far fronte alle esigenze».
E in qualità di presidente del Comitato regionale consumatori, esprime «apprezzamento» per «l’obiettivo di arrivare a correggere i gravi disagi creati».

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BRESCIAOGGI Venerdì 3 Marzo 2017 pag. 14 Cronaca
In strada
E i sindacati protestano: «Il piano è fallimentare»
Mentre al quinto piano del Pirellino di via Dalmazia Regione, Comuni e Poste Italiane si confrontano sul recapito «a giorni alterni», sulla strada i sindacati protestano. La riorganizzazione è in vigore da tre mesi anche a Brescia e provincia. Ma «non funziona per problemi organizzativi e non fa risparmiare personale, a Brescia rimasto identico –dice il segretario provinciale Slp-Cisl Celso Marsili -. Sta creando solo disservizi e tagli alle zone di recapito». «Ci battiamo per far capire che questa riorganizzazione a Brescia non è sostenibile, per le dimensioni della provincia e la presenza di tante industrie – aggiunge Laura Storti della Cgil-. È intollerabile che Poste Italiane riceva 280 milioni di euro dallo Stato per il servizio universale e i cittadini paghino due volte».
STORTI lancia anche l’allarme incidenti ai portalettere in scooter, «aumentati molto negli ultimi tre mesi». E non solo peri «giorni alterni» protestano i sindacati. Nel loro mirino ci sono pure il «peggioramento» delle condizioni di lavoro agli sportelli, la chiusura del Centro contabile di Brescia che «farà saltare 20 persone», le forti preoccupazioni perla privatizzazione al vaglio del Governo.
MI.VA.

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BRESCIAOGGI Venerdì 3 Marzo 2017 pag. 14 Cronaca
La curiosità
Francobolli in lire: validità illimitata
Un pacco sorpresa, non tanto per il contenuto quanto per i francobolli con i quali è stato recapitato: in lire. Per quanto strano possa apparire, i quindici anni dall’entrata in vigore dell’euro per le Poste Italiane è come se non fossero mai trascorsi. Lo dimostra un pacco arrivato alla nostra redazione nei giorni scorsi. Ed è tutto assolutamente regolare. Questo per effetto di una circolare che stabilisce la validità temporale illimitata a partire dal 1° gennaio2002per tutti i francobolli, al fine di consentire lo smaltimento delle scorte. Il valore viene determinato in euro in base al tasso fisso di conversione. Date quindi fondo alle scorte, sene avete, e sfoderate la carta da lettere per un giorno.

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GIORNALE DI BRESCIA Venerdì 3 marzo 2017 pagg. 10 e 11
BRESCIA E PROVINCIA cronaca@giornaledibrescia.it

Il caso. I problemi nel recapito registrati negli ultimi mesi in città e provincia
Disservizi, le Poste promettono: «Fra due settimane tutto risolto»
È l’impegno preso al Tavolo provinciale con Regione, Provincia, Acb, Comune di Brescia e azienda

Enrico Mirani e.mirani@giornaledibrescia.it
Due settimane e la posta in giacenza sarà smaltita. Niente più ritardi e disservizi, tutto nella normalità come prima di dicembre, quando il servizio del recapito è andato in tilt, soprattutto in città. È la promessa di Poste Italiane, pronunciata ieri al Tavolo convocato dalla Regione per capire a che punto è la notte. Per ora è ancora buio. L’assessore regionale Viviana Beccalossi, presente all’incontro, ha mostrato gli auguri di Natale spediti da Villa Carcina e ricevuti ieri. Del resto, al nostro giornale, dopo l’introduzione della consegna a giorni alterni, continuano ad arrivare lamentele sui ritardi: passi per auguri e pubblicità, ma le raccomandate, gli avvisi giudiziari, le convocazione sanitarie sono ben altra cosa. La promessa. Al confronto, nel Pirellino di via Dalmazia, fra gli altri hanno partecipato la Beccalossi, l’assessore regionale Mauro Parolini, i consiglieri regionali Fabio Rolfi e Michele Busi, la dirigente del Comune di Brescia Elisabetta Begni, la direttrice dell’Associazione Comuni Bresciani, Veronica Zampedrini, Ambrogio Paiardi per la Provincia, il responsabile del recapito regionale di Poste, Gabriele Marocchi. Per la verità bisogna dire che Poste, alla fine di gennaio, al prefetto Valerio Valenti aveva garantito la soluzione dei problemi entro un mese. Ci vorrà di più, dunque. Ai dirigenti della società sono stati rappresentati i forti disagi sopportati dai cittadini negli ultimi tre-quattro mesi. L’Acb, per l’occasione, ha preparato un intero dossier. Tutti hanno chiesto che vengano risolte velocemente le criticità, in particolare per quanto riguarda la corrispondenza «sensibile». Poste ha ribadito quanto sostenuto in più occasioni per spiegare l’accaduto. Innanzitutto, «la distribuzione della corrispondenza sulla provincia di Brescia si sta stabilizzando», ha detto Marocchi. Ci sono state «criticità generate durante le festività nei centri di meccanizzazione, dovute soprattutto al forte incremento degli acquisti on line e alla nuova organizzazione di recapito a Brescia. Il superamento sta avvenendo grazie a una serie di interventi mirati. Tra questi, l’inserimento di ulteriori risorse a tempo determinato in città in aggiunta a quelle già inserite a gennaio e una revisione dell’organizzazione con l’obiettivo di una più efficace attività». Vedremo. Commenti. Soddisfatto per gli esiti dell’incontro l’assessore Parolini. L’impegno di Poste per risolvere la questione «entro due settimane - commenta - rappresenta un risultato importate dopo i disservizi creati sul nostro territorio, così come la soluzione di introdurre personale a tempo determinato per far fronte alle esigenze dei cittadini e delle imprese in un’area complessa e dinamica come la nostra». Rolfi, presidente della Commissione Sanità, ha chiesto di allargare il Tavolo Poste provinciale anche alle autorità sanitarie ATS e ASST. Secondo Rolfi «occorre aprire un focus specifico sulla corrispondenza sanitaria. Basti pensare alla lettera di convocazione per una prestazione vaccinale o per uno screening che non giunge per tempo a destinazione, come successo più volte. Perciò ho chiesto un percorso di priorità per la corrispondenza sanitaria». Sulla stessa linea Beccalossi: «Serve la massima attenzione perla corrispondenza sociosanitaria». L’Acb, già oggi, inviterà i sindaci a segnalare ai suoi uffici eventuali nuovi disservizi. Venerdì 24 nuovo incontro al Pirellino per verificare la situazione: se Poste, cioè, avrà mantenuto la promessa.

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GIORNALE DI BRESCIA Venerdì 3 marzo 2017 pag. 10
BRESCIA E PROVINCIA cronaca@giornaledibrescia.it

IL PUNTO
I disagi.
I problemi sono cominciati a novembre-dicembre, dopo l’introduzione in città e provincia del nuovo modello di consegna della posta a giorni alterni. La corrispondenza si è accumulata. Poste Italiane ha fatto autocritica per quanto riguarda il periodo scelto, sotto le Feste, ma conferma quella scelta.
La soluzione.
Poste ha annunciato l’assunzione di nuovo personale e la revisione delle zone. Entro due settimane, dice, giacenza smaltita e tutto normale.

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GIORNALE DI BRESCIA Venerdì 3 marzo 2017 pag. 10

La voce dei sindacati si fa sentire per strada

La protesta
Niente sindacati nemmeno stavolta al tavolo del confronto sui problemi che stanno mettendo in ginocchio il servizio postale. Negata la possibilità di far sentire la loro voce a dirigenti e amministratori, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Confsal e Ugl hanno manifestato sulla strada, di fronte al Pirellino di via Dalmazia, annunciando un nuovo sciopero delle sempre più determinanti prestazioni straordinarie, dal 13 marzo al 12 aprile. I problemi intanto - come denunciato dai segretari dei quattro sindacati - non sono rientrati, e anzi sarebbero «in peggioramento», tra la montagna di posta giacente al Centro postale di Brescia, - come riferito dal segretario Confsal Francesco Doria, «ancora circa 300 quintali» - e l’esodo verso la pensione che l’azienda sta incentivando, «assottigliando così - come spiegato dal segretario Slp Cisl, Celso Marsili - le squadre di portalettere e di sportellisti, che a Brescia si riducono tra le 30 e le 40 unità ogni sei mesi». E poi ci sono gli infortuni sul lavoro(«in crescita») tra i postini. «Le corse furiose che molti colleghi del recapito sono costretti a fare per consegnare più posta possibile – ha raccontato la segretaria di Slc Cgil, Laura Storti – mettono a repentaglio la loro sicurezza. Essere su strade trafficate come le nostre, sempre sul filo dei minuti, è un rischio consistente. Negli ultimi tre mesi ci sono stati circa 30 infortuni, per cadute e piccoli incidenti». Altrettanto pesanti intanto sarebbero diventati i rapporti umani all’interno degli uffici, tra direttori, impiegati e postini, «al limite del mobbing». Secondo il segretario di Ugl Com, Antonino Giglio, «il clima sta diventando pesante e le tensioni sono alle stelle».
F. A.

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GIORNALE DI BRESCIA Venerdì 3 marzo 2017 pag. 11

L’Anci: «Garantire i servizi universali nei piccoli Comuni»

L’intervento. Molti sindaci italiani dal giudice contro la riorganizzazione delle Poste

L’Associazione Nazionale Comuni Italiani al fianco dei sindaci per chiedere alle Poste un servizio puntuale ed efficiente, nelle città come nei paesi. Anzi, tanto più nei Comuni piccoli o di montagna, dove la presenza di un presidio riveste un particolare valore sociale. Sull’argomento è intervenuto l’altro giorno Massimo Castelli, delegato Anci per i Piccoli Comuni. «Occorre valorizzare - sono sue parole - la capillarità della rete postale e le potenzialità dei servizi in formato elettronico, offrendo al cittadino nuove opportunità e mantenendo la prossimità di uno dei servizi più sentiti sul territorio nazionale, compreso il recapito della corrispondenza in linea con le direttive comunitarie su tale specifica modalità». Ricordiamo che molti sindaci italiani hanno ricorso al Tar contro il piano di riorganizzazione delle Poste, contestando il venir meno del servizio pubblico universale con la chiusura di sportelli, la riduzione degli orari e l’istituzione della consegna a giorni alterni. I giudici hanno girato la questione alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, affinché valuti se la legge italiana sia in contrasto con la normativa della Ue. Poste Italiane ha proceduto ad attivare in varie zone d’Italia la consegna a giorni alterni (che portalettere e sindacati considerano la «madre» dei disservizi) dopo il via libera di Agcom (l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) nel 2015. Nel Bresciano il nuovo modello è stato progressivamente introdotto a partire dall’ottobre 2015. Nelle scorse settimane la società lo ha esteso ad altre parti del territorio nazionale. L’Agcom, ha fatto sapere l’Anci, ha messo a disposizione dei Comuni la casella Pec recapitogiornialterni@cert.agcom.it per ricevere dai sindaci le segnalazioni sugli eventuali disservizi.
E. MIR

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GIORNALE DI BRESCIA Venerdì 3 marzo 2017 pag. 11
Francobolli privi di valore in euro tra proteste e qualche curiosità
Diffuse anche in città le serie «forever» dedicate alle piazze, che riportano solo lettere e aree

Valori postali.
Nel cambio delle tariffe il francobollo non va ristampato: un sistema pratico ma non certo chiaro
«Ma scusi, ho acquistato dei francobolli in Corso Zanardelli per spedire un plico e mi sono trovato delle stampe che non riportano il valore nominale di ognuna. Ma come è possibile? È normale? Ma che novità è mai questa...».
L’impiegata di uno studio notarile che ha chiamato in redazione non ha evitato qualche critica al sistema: «Crea soltanto confusione. Siamo messi proprio bene...». Tuttavia la «novità» dei francobolli «forever» risale al 2luglioscorso. Nei mesi scorsi infatti le Poste hanno provveduto all’emissione di francobolli il cui valore facciale, non è più espresso in valuta nazionale, ma riporta un segno convenzionale corrispondente al prezzo in vigore in quel momento ai sensi della normativa vigente. Cambiando di Finanziaria in Finanziaria i valori correnti non serve andare quindi a ristampare i francobolli, ma cambia di fatto il loro valore e costo nominale. «Si tratta di carte-valori riferite alle principali tariffe di posta prioritaria e ordinaria che, non riportando un’indicazione di prezzo e sono utilizzabili nel tempo anche ove dovessero intervenire variazioni di tariffa relative alla tipologia di spedizione a cui si riferiscono», spiegano dalla sede della Capitale delle Poste.
La serie completa in foglio costa 20,60 euro ed è dedicata alle «Piazze d’Italia» ed è composta da otto francobolli autoadesivi. La nuova serie ordinaria ha il valore non espresso in euro ma caratterizzato da una lettera e da una zona. Il criterio utilizzato è quelle delle otto città più popolose dello Stivale.
Ecco allora, per la tariffa B (gli attuali 95 centesimi) piazza della Repubblica a Roma; per la B zona 1 (1 euro) piazza del Plebiscito a Napoli; per la B zona 2 (2,20 euro) piazza Ruggiero Settimo a Palermo; per la B zona 3 (2,90 euro)piazza Maggiore a Bologna; per la B - 50 grammi (2,55 euro) piazza del Duomo a Milano; per la B zona 1 - 50 grammi (2,70 euro) piazza San Carlo a Torino; per la B zona 2 - 50 grammi, piazza De Ferrari a Genova; per la B zona 3 - 50 grammi, piazza della Signoria a Firenze.
ROBERTO MANIERI