LA STAMPA DI DICEMBRE 2015

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Giornale di Brescia, 31 gennaio 2015

STORIE KAFKIANE
Burocrazia a doppia faccia nell’ufficio postale

Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, in occasione dell’inaugurazione della variante di valico della A1, non ha risparmiato le sue solite pesanti critiche alla burocrazia italiana che invece di favorire l’avvio e il completamento delle opere fa di tutto per ritardarle. Anche per il suo modo di esprimersi a me sembrava un poco esagerato poi, quando capita a te di incontrare il burocrate che fa di tutto per mettersi di traverso, pensi che forse non abbia tutti i torti. Mi permetta di raccontarle quanto capitato a me lunedì 21 dicembre. Vado all’ufficio postale di Gardone V.T. con quattro bollettini per il rinnovo dell’abbonamento di alcune riviste. L’ufficio di Gardone è chiuso per restauri e mi invitano ad andare a Marcheno o a Zanano. Decido per Marcheno. Per un bollettino uso i contanti e per tre bollettini più consistenti presento il mio bancomat. La signora che ho di fronte mi chiede la carta d’identità che presento immediatamente e poi mi dice «non posso accettare il suo bancomat perché non porta il suo nome». Gli faccio presente che il bancomat lo sto usando da cinque anni e che nessuno mai mi ha fatto questa osservazione. La signora imperterrita, sostiene di non poterlo accettare perché manca il mio nome. Le faccio notare che dietro al bancomat c’è la mia firma e la invito a confrontarla con quella della carta d’identità. La signora controlla e mi fa notare che le due firme non sono uguali. In effetti la firma sul retro del bancomat, non essendo facile scrivere sulla plastica, non esce bene come sulla carta. Le faccio notare che i bollettini sono a me intestati, la carta d’identità porta la mia firma e che sul bancomat c’è pure la stessa firma anche se non è perfettamente uguale e che esiste anche un codice segreto che conosco solo io. Niente da fare. A quel punto ho sbottato, di fronte ad un’impiegata postale imperterrita: «Ha ragione Il Presidente Renzi quando dice che la palla di piombo ai piedi dell’Italia è la burocrazia» e me ne vado decisamente seccato. Due giorni dopo sono a Brescia e mi reco all’Ufficio Postale di piazza della Vittoria. Entro e mi viene incontro una gentile signora che mi chiede «cosa deve fare?». Le faccio vedere i bollettini e lei mi preleva il numero per la precedenza e mi fa accomodare. Preparo la mia carta d’identità e dopo tre minuti tocca a me. Presento i tre bollettini il bancomat e la carta d’identità e mi sento dire «non serve la carta d’identità scriva il suo codice». Dopo altri due minuti esco con tutte le operazioni fatte e le mie ricevute. Tutto questo perché lo rendo pubblico? Perché ritengo che non si debba fare, come capita spesso e come da l’impressione anche il Presidente del Consiglio, di tutta un’erba un fascio. Come in tutte le realtà ci sono degli uffici pubblici con personale preparato e ben organizzato e ce ne sono altri che inspiegabilmente invece di facilitare il pubblico inventano regole che non esistono come è capitato a me il giorno 21 dicembre all’Ufficio Postale di Marcheno. I primi andrebbero riconosciuti e premiati i secondi redarguiti.

Beppe Pezzotti  Gardone V.T.

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Giornale di Brescia, 24 dicembre 2015

In via San Rocchino la posta non arriva e sono problemi

Abito in via San Rocchino 21 e le scrivo per denunciare le carenze nel servizio postale in questa zona, carenze che creano notevoli problemi. Da tre settimane non ricevo i periodici in abbonamento, comunicazioni bancarie né lettere molto importanti che, lo so per certo, mi sono state inviate. Tempo fa, per gli stessi motivi, ho consegnato a Poste Italiane un protesta; allora ho ricevuto una lettera di scuse con promesse di miglioramento. Nulla è cambiato e dopo altre due proteste ho ottenuto i periodici con dieci giorni di ritardo sulla uscita nelle edicole e un pacco di lettere ogni tanto. Ora nemmeno questo. Naturalmente ho consegnato l’ennesima protesta all’ufficio postale, ma dati i precedenti non mi aspetto risultati, ma confido che la pubblicazione di questa lettera contribuisca a sbloccare la situazione. Ringrazio per l’attenzione ed invio cordiali saluti ed auguri di buone feste.

Mauro Pagani Brescia

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Giornale di Brescia, 18 dicembre 2015

Accordo Poste e Digital Magics: un campus con Talent Garden

ROMA. Per l’innovazione e la trasformazione digitale, Poste Italiane avvia la collaborazione con Digital Magics, business incubator italiano, quotato su lmercato AIM Italia di Borsa Italiana, che offre supporto alla nascita e alla crescita di startup digitali e alle imprese, fornendo servizi di consulenza sui programmi digitali (peraltro proprio due giorni fa, il fondoTip, Tamburi Investment  Partners, è salito ancora nel capitale di DM, raggiungendo il 19%). Sarà creato anche un Campus per l’innovazione di Poste Italiane, che sarà realizzato a Roma e del quale DM avrà il coordinamento insieme a Talent Garden, società bresciana partecipata da DMe principale network europeo di co-working focalizzato sul digitale. Il Campus sarà un «ecosistema» in cui i talenti del digitale potranno contaminare le diverse esperienze.

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Giornale di Brescia, 09 dicembre 2015 DISSERVIZI / 2
Raccomandate e ritiro riordinato, vecchio problema

Nei giorni scorsi abbiamo letto sul «Giornale di Brescia», con grande stupore da parte nostra,la sfrontatezza della risposta dell’ufficio stampa di Poste Italiane della Lombardia, indirizzata al Direttore da un cittadino/cliente, circa la difficoltà a ritirare presso un ufficio postale la raccomandata non recapitata dal portalettere al suo domicilio, definita in gergo postale «inesitata». Da anni sosteniamo che il servizio delle «inesitate» a Brescia necessiti di essere ripensato, riorganizzato, ristrutturato per non assistere a quella penalizzazione subìta dai cittadini residenti in zone/quartieri sufficientemente distanti da rendere difficoltoso il recupero di un oggetto non recapitato dal portalettere. Siamo dispiaciuti e «rammaricati»,ma altrettanto «indispettiti» per non dire «arrabbiati» nell’aver letto nella risposta di Poste Italiane al cittadino, la seguente frase «Nella scelta dell’ufficio di appoggio si è tenuto conto della minore distanza tra l’indirizzo di destinazione e il più vicino punto di ritiro». Saremmo tentati di invitare a Brescia, a nostre spese, la Responsabile dell’ufficio stampa di Poste Italiane di Milano, e far sì che lei stessa possa immedesimarsi per un giorno in un pensionato o un cittadino, di qualsivoglia genere di via Canipari che deve recarsi per ritirare una raccomandata assicurata all’Ufficio postale di Fornaci percorrendo ben 4,5 chilometri e se avesse anche da ritirare un pacco dovrebbe recarsi, invece, all’Ufficio Postale di via Gambara (Brescia Succ. 6) percorrendo 1 km. Precisiamo che in via Canipari c’è l’ufficio postale Brescia Succ.14.Potremmo portare altri esempi come la zona San Polo, Viale Piave, Via Milano ecc. C’è qualche Responsabile Aziendale locale e regionale che ricorda le sottoscrizioni raccolte negli anni scorsi dalle OO.SS. nei pressi di alcuni uffici postali, le comunicazioni delle Associazioni dei consumatori, gli interventi politici delle ex Circoscrizioni di Brescia, sulla necessità di distribuire le «inesitate in diversi uffici postali della città»? Facciamo presente che l’elenco riportato nell’articolo pubblicato sul Giornale di Brescia, con i vari uffici delle «inesitate» non è innovativo perché è in vigore da anni sul territorio Bresciano; infatti questi uffici continuano a distribuire gli oggetti non recapitati, nonostante i portalettere siano stati trasferiti tutti presso l’ex Cmp (Brescia Recapito Dalmazia) e non siano più appoggiati nei suddetti Uffici. Ancora una volta Poste Italiane non ha il coraggio di affermare la verità che viene invece denunciata da un cittadino cliente, preferendo,così, raggirare la sua legittima richiesta e affermare che il servizio di Poste delle inesitate è soddisfacente perché tiene conto di cose che a noi, per ora, restano ignote. Come afferma il buon Totò non ci resta che ripetere: «Ma mi faccia il piacere»!

Segreteria Provinciale Slp Cisl di Brescia

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Giornale di Brescia, 09 dicembre 2015

DISSERVIZI / 1
Vicini alla Posta dobbiamo andare in altro ufficio

Espongo di seguito il mio caso che contraddice palesemente quanto afferma il signor Paglia-Comunicazione Territoriale Lombardia,nella sua Lettera al Direttore del 2 dicembre scorso dal titolo «Raccomandate ecco i punti di ritiro». La mia abitazione ed il mio studio professionale sono a Brescia in Via Ugo Foscolo e l’Ufficio Postale più vicino è il Brescia 4 nella stessa Via Ugo Foscolo al n. 1/a, in pratica a pochi metri dal mio numero civico, eppure - nonostante le mie reiterate richieste agli addetti degli Uffici postali competenti - sono costretta a recarmi in automobile a ritirare raccomandate, pacchi ecc. in via Don Vender 90 presso l’Ufficio postale Brescia 13, tristemente noto per i tempi di attesa lunghissimi necessari per il ritiro di raccomandate o simili… In più, è da notare che da quando questa sede è stata «ristrutturata» gli sfortunati utenti del «ritiro» sono stati concentrati in una misera e malsana stanzetta senza sedute e - men che meno - dotata di impianto di ricambio dell’aria… (Ma l’Assl dov’è?). Devo ammettere che per un certo periodo essendo cliente «business» di Banco Posta, ho goduto di un accesso «riservato» nell’Ufficio postale Brescia 4 di via Foscolo, ma questo piccolo vantaggio è stato eliminato e gli utenti sono oggi concentrati in una minuscola stanza, tutti pigiati e naturalmente... in piedi! Ma non è tutto! L’Associazione onlus che io a Brescia presiedo, è titolare da decenni di un conto  corrente postale: alla chiusura dell’Ufficio postale di via Trento –poi traslocato in via Foscolo- abbiamo impiegato molti mesi (e molta burocrazia) per capire che tale c.c. postale era stato trasferito all’Ufficio Postale Brescia 6 in Via Gambara 12 e,nonostante le nostre annose e reiterate richieste, non siamo riusciti a spostare quel conto corrente nel vicino Ufficio Postale di via Foscolo1/a, da noi raggiungibile a piedi in pochi minuti… Contesto pertanto il Sig. Paglia Comunicazione Territoriale Lombardia, quando afferma che «nella scelta dell’ufficio di appoggio si è tenuto conto della minore distanza tra l’indirizzo di destinazione e il più vicino punto di ritiro».(!)Lo invito a verificare l’esattezza di quanto afferma nella sua lettera e di recarsi personalmente, magari in incognito, per constatare anche la scomodità e le lunghe attese imposte agli utenti a volte accompagnate dalla scortesia e indisponibilità di alcuni addetti agli sportelli.

Lettera firmata

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CORRIERE DELLA SERA - Venerdì 4 Dicembre, 2015

Grida PosteMobile, cessione più vicina. Le mosse di Caio

Si avvicina la cessione di PosteMobile. Il board di Poste Italiane l’11 dicembre discuterà il trasferimento del ramo telefonia fissa da PosteMobile alla capogruppo. Una riorganizzazione propedeutica alla vendita della controllata presieduta da Barbara Poggiali. La società è il primo operatore virtuale italiano con circa 3,3 milioni di clienti, ma il numero uno di Poste, Francesco Caio, non la riterrebbe più strategica. I numeri segnalano, del resto, un calo dei risultati e dei margini. L’utile netto è risultato dimezzato, passando da 15,8 milioni a 7,8 milioni. In flessione pure l’arpu, il parametro utilizzato per indicare il ricavo medio per utente. Nel 2014 è sceso di quasi il 20%, attestandosi a 5,7 euro al mese. Tra le riorganizzazioni societarie predisposte da Caio si segnala inoltre la chiusura di Poste Tributi.

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Giornale di Brescia, 02 dicembre 2015

Raccomandate ecco i punti di «ritiro»

Gentile direttore, con riferimento alla lettera pubblicata recentemente dal titolo «Il disagio per il recapito delle raccomandate» Poste Italiane precisa che, nell’ottica di un miglioramento del servizio e al fine di agevolare i cittadini bresciani, il numero di punti presso i quali è possibile il ritiro di raccomandate, assicurate e atti giudiziari non consegnati per assenza del destinatario è stato progressivamente incrementato.
Attualmente il ritiro, per le tipologie di corrispondenza elencate, è garantito a Brescia nelle seguenti località:
- Brescia Centro, Piazza della Vittoria 1
- Brescia 4, Via Foscolo 1/a
- Brescia 6, Via Gambara 12
- Brescia 13, Via Don Vender 90
- Bettole di Buffalora, Via Buffalora 101
- Fornaci, Via Fornaci 16
- Mompiano, Via Lama 1
- Sant'Eufemia, Via Indipendenza 56
- San Polo, Via Arici 131
- San Zeno, Via Diaz 210 (anche alcune vie di Brescia città)
- Stocchetta Villaggio Prealpino - Via Prima 38

Nella scelta dell’ufficio di appoggio si è tenuto conto della minore distanza tra l'indirizzo di destinazione e il più vicino punto di ritiro.

Francesca Paglia
Comunicazione Territoriale Lombardia

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Giornale di Brescia, 01 dicembre 2015
Cancellati 234 posti di lavoro: Cisl critica

Poste bresciane La trasformazione messa in atto al centro del dibattito proposto dal sindacato

La profonda trasformazione messa in atto negli ultimi anni da Poste italiane nel Bresciano ha lasciato molte questioni spinose aperte nei confronti del territorio, dei cittadini e, soprattutto, dei suoi stessi lavoratori. Nel corso del convegno promosso dal sindacato dei Postali Cisl di Brescia e moderato da Andrea Croxatto, sono emersi dati preoccupanti riguardo le ultime trasformazioni dell’azienda. Si è passati da 2.523 dipendenti nel 2001, ai 2.289 dell’anno in corso, quindi con una perdita di 234 posti di lavoro; sono quasi mille in meno rispetto al 1990, quando se ne contavano ben 3.255. Brescia e provincia ad oggi presentano mediamente uno sportello postale ogni 1.247abitanti e un portalettere ogni 1.282. Nel territorio ci sono ben 93 uffici postali con un solo dipendente. Durante l’incontro la Cisl ha voluto portare l’attenzione su due punti critici per i lavoratori di Poste Italiane, oltre all’eccessivo ridimensionamento del personale. Inizialmente si è discusso riguardo alla recente quotazione in borsa dell’azienda, a cui sono state imposte precise logiche di mercato e la riaffermazione della natura sociale del servizio postale, che, secondo quanto sostenuto durante il dibattito,dovrebbe invece essere svincolato dal business. La discussione è poi proseguita circa il lancio di nuovi progetti, tra cui quello del«postino telematico»,che finiscono per spersonalizzare il servizio postale, a discapito dei dipendenti. Durante il convegno sono intervenuti alcuni relatori a proposito dei problemi portati alla luce dai Postali Cisl. Molte le voci contrarie ai mutamenti effettuati da Poste Italiane, tra cui quelle di Gian Antonio Girelli, consigliere regionale della Lombardia, Gabriele Zanni, presidente dell’Associazione comuni bresciani, e Pino Marinaccio, segretario regionale dei Postali Cisl. A spezzare una lancia a favore dei cambiamenti delle Poste è stato Paolo Prandi, docente di Risk Management all’Università Cattolica di Brescia, ottimista sulla tenuta di mercato.