LA STAMPA DI OTTOBRE 2014

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Giornale di Brescia, 17 ottobre 201
BRUTTA ESPERIENZA
Maleducati seduti dietro uno sportello
Non c'è lavoro, c'è pieno di giova-ni promesse che hanno visto cadere le loro speranze di lavorare sodo, co-me i loro genitori. Poi capita che vai in un ufficio postale il sabato mattina, saluti gentilmente e non ti giunge risposta dall'addetto. E anche se non c'è da stupirsi, io preferi-sco stupirmi. Chiedi di effettuare un'operazione, viene effettuata, sen-za accennare ad un sorriso di cortesia perché altrimenti il mondo potrebbe risultare meno grigio. Chiedi la seconda operazione e trovi l'addetta che si innervosisce e ti fa la piazzata, perché, insomma, prima di andare in posta devi fare come mini-no un corso per sapere quali operazio-ni possono essere inglobate, per farne fare una in meno, alla cosiddetta «ad-detta». Sembra drammaticamente buffo che queste persone lavorino a contatto col pubblico e tanto per cominciare, sembra buffo che lavorino, quando forse meriterebbero di lasciare il loro posto a gente capace di sorridere, ca-pace di lasciare a casa le proprie fru-strazioni per affacciarsi a un pubblico che paga per avere dei servizi, tra i quali la cortesia dovrebbe essere d'obbli-go e inclusa nel prezzo. Vedo attorno a me tanti giovani capa-ci, che non vengono assunti nemme-no in lavori umili, perché «non hanno esperienza», «ne hanno troppa», sono troppo alti o troppo bassi. In un mondo perfetto, chi rifiuta le loro candida-ture dovrebbe farsi prima un giro per uffici, prendere le persone incapaci di apprezzare il loro lavoro, mandarle a casa e dopo un mese mandarle in fila alla Caritas per un pasto. Forse così il mondo comincerebbe a girare come si deve e certi personaggi ingrati, capi-rebbero cosa significa non avere un lavoro, non avere un pubblico che li di-sturba per effettuare operazioni che gli spettano, non dover essere gentili con nessuno perché costa troppa fatica. Non succederà mai, ma per sognare (per fortuna) non mi serve un bollettino postale.
Lettera firmata

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Giornale di Brescia, 17 ottobre 2014

Poste, l'allarme della Cisl: "Rischio 20mila esuberi"

Secondo il sindacato sono i numeri che emergerebbero dal piano industriale cui sta lavorando l'ad Francesco Caio. La replica: "Numeri fantasiosi". La quotazione in Borsa del gruppo è prevista per il prossimo anno
MILANO  17 ottobre 2014 - Allarme Cisl sulle Poste. Secondo Mario Petitto, segretario della Cisl Slp, "le voci, quelle vere" sul piano industriale di Poste Italiane che l'amministratore delegato Francesco Caio sta preparando, indicano "17-20mila esuberi", su un organico di circa 143 mila persone. La Cisl rappresenta il 52% dei dipendenti del gruppo.
Nel giro di poche ore è arrivata la replica del gruppo: "Leggiamo notizie relative al piano industriale di Poste con numeri immaginari che creano solo inutili incertezze e allarmismi all'interno dell'azienda. Quando il piano, orientato alla crescita e allo sviluppo del gruppo in un momento di forte competitività dei mercati, sarà definito nei dettagli verrà presentato ai sindacati in un confronto sereno e costruttivo", assicura l'azienda.
Petitto ha parlato del numero degli esuberi rivolgendosi al segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan e chiedendo il suo aiuto per le prossime battaglie. Riguardo alla privatizzazione dell'azienda, Petitto ha sottolineato come nel progetto che sembra delinearsi sia "stata cancellata da questo governo, dal Tesoro la quotazione come ragionata col governo Letta, con l'azionariato ai dipendenti, etc... Siamo tornati a dire che dobbiamo vendere un pezzo di Poste per fare cassa".
In realtà il governo prevede "l'alienazione di una quota della partecipazione non superiore al 40%, disponendo che tale cessione - che potrà essere effettuata anche in più fasi - si realizzi attraverso un'offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali".
Inoltre, per stimolare la sottoscrizione delle azioni da parte degli stessi dipendenti, il decreto prevede una loro incentivazione. In sostanza, avranno diritto a "quote dell'offerta riservate (tranche dell'offerta riservata e lotti minimi garantiti)", oppure vantaggi in termini di prezzo ("ad esempio - recita il comuncato - come in precedenti operazioni di privatizzazione, bonus share maggiorata rispetto al pubblico indistinto") o ancora di privilegiate modalità di finanziamento. L'operazione, però, prevista inizialmente per fine anno è destinata a slittare per il 2015.

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Giornale di Brescia, 12 ottobre 2014

Cisl-Poste, polemica per il lavoro
«Esclusi i figli di papà, ma assunti quelli... di mamma»

Non lavori se sei «figlio di papà», però hai possibilità di entrare se sei «figlio di mamma». Può sembrare uno scherzo, sta di fatto che la denuncia contro Poste Italiane avanzata nei giorni scorsi dal sindacato Slp Cisl di via Altipiano d'Asiago ha un suo lato curioso e comico. Il segretario provinciale Giovanni Punzi punta il dito contro «la cattiva gestione aziendale nelle assunzioni a tempo determinato», che fanno entrare negli uffici postali o nei centri di smistamento i ragazzi che ogni trimestre si danno il cambio nella distribuzione. Un tipo di assunzioni da cui la Spa a maggioranza pubblica della Lombardia ha escluso i figli dei dipendenti postali, ma in cui qualcuno è riuscito a intrufolarsi lo stesso, favorito dal fatto di avere un cognome diverso da quello del genitore dipendente,  nei casi in cui si tratta della mamma. «Negli ultimi mesi – ha scritto Punzi nella lettera inviata alla direzione delle poste e alla consigliera di parità provinciale di Brescia - abbiamo avuto una decina di casi di assunzioni di figli di dipendenti mamme, perché i figli dei dipendenti papà vengono riconosciuti. Troviamo assurda la norma in tutti i sensi, perché discrimina i nostri ragazzi e non toglie loro un privilegio, ma la possibilità di avere pari opportunità. L'azienda dovrebbe dotarsi di un database che consenta di trattare tutti allo stesso modo». f. a

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Giornale di Brescia, 09 ottobre 2014

CISL
Anna Maria Furlan eletta nuovo segretario generale con 194 voti su 200

ROMA Il consiglio generale della Cisl ha eletto con 194 voti su 200 (quattro bianche e due nulle) Anna Maria Furlan come nuovo segretario generale al posto del dimissionario Raffaele Bonanni. Cinquantasei anni, genovese, una vita nel sindacato, tifosissima del Genova, un marito, e un figlio di 35 anni. È questo l’identikit del nuovo segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan. Impiegata postale in un ufficio di Sestri levante, nel 1980, a 23 anni viene eletta delegata del Silulap, la categoria Cisl dei lavoratori postali, di cui poi diviene segretaria provinciale e regionale. La sua è una graduale e continua ascesa: dal Silulap passa alla guida della Cisl di Genova e quindi della Liguria. Risalgono a quei tempi le vertenze Italcenter Poste e del porto di Genova. Dal 2002, è segretario confederale della Cisl, dove si è occupata del settore terziario e servizi. Ha seguito diverse vertenze di categoria, in particolare quella per la stabilizzazione dei lavoratori precari dei call center, e l’anno scorso l'accordo interconfederale sulla rappresentanza sindacale.

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Complimenti ai colleghi di Darfo!
Dal Giornale di Brescia rileviamo che l'ufficio stampa di Poste Italiane - Milano è  attivo. Fortuna che riesce ancora a pubblicare queste informazioni/foto. Per le altre problematiche, invece, preferisce essere latitante.....!!!

Giornale di Brescia, 08 settembre 2014
Conti correnti da premio per le Poste
DARFO Squadra vincente e ufficio da...medaglia d'oro. Poste Italiane premia la sede di Darfo (via Virgilio, vicino al municipio) quale «ufficio ad alto traffico di clientela per la categoria conti correnti»: nei giorni scorsi, a Milano si è tenuta la cerimonia che ha festeggiato gli uffici che hanno raggiunto l'eccellenza nell'offerta alla clientela. Su 560 sportelli in Lombardia, quello di Darfo si è classificato al primo posto nella graduatoria legata ai conti correnti. Una bella soddisfazione per la direttrice, Stefania Delasa, e per tutti i suoi collaboratori immortalati in questa fotografia.

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Giornale di Brescia, 04 ottobre 2014

Paspardo Via dalle Poste con la cassaforte
Amara sorpresa ieri mattina: l'ufficio è stato visitato nella notte dai ladri che hanno portato via il «forziere» da 650 kg con i soldi delle pensioni

PASPARDO Un copione che, nei picco-li paesi di montagna, si sta ripetendo sempre più spesso. L'altra notte è capita-to a Paspardo, quando dei malviventi si sono introdotti nell'ufficio postale e han-no portato via la cassaforte in ferro - del peso circa di 650 chilogrammi - con tutto il suo contenuto. L'ultima volta è invece successo all'inizio del mese di giugno a Paisco.
Di norma, i primi giorni del mese sono i più ricchi per le Poste, perché si conse-gnano le pensioni: così è anche a Paspar-do, dove giovedì ne sono state pagate ol-tre la metà, ma in cassa c'erano ancora almeno altri 10milaeuro. L'ufficio è aper-to a giorni alterni, soltanto il martedì, giovedì - venerdì e sabato: i malviventi hanno aspetta-to la vigilia del primo giorno «ricco» di apertura e nella notte hanno forzato la porta a vetri dell'ufficio,  situato nello sta-bile dove c'è anche il municipio. Nessu-no si è accorto di nulla, nonostante il pro-babile rumore, visto che la cassaforte è stata trascinata fuori utilizzando dei tronchi di legno da cantiere, facendola scivolare lungo alcuni gradini e carican-dola poi su un'auto capiente o un furgo-ne, che si è dileguato nel buio. Ad accorgersi dell'accaduto sono stati ie-ri i cittadini di Paspardo, che si sono stu-piti dell'apertura delle Poste nel turno di chiusura. Il venerdì mattina è giorno di mercato invia Roma e nella piazzetta an-tistante il Comune e il venditore del for-maggio ha notato subito che le cose non tornavano. La porta era evidentemente stata scassinata e il venerdì la porta dell'ufficio è sempre serrata. È bastato buttare la testa dentro per ren-dersi conto dell'accaduto: mancava la cassaforte ed erano stati rotte le scaffala-ture dell'armadio, oltre a esserci un disor-dine generalizzato. Del fatto sono stati in-formati i carabinieri, che hanno effettua-to i rilievi e che stanno indagando. Nei pressi dello stabile è stato trovato il retro di un paraurti, che potrebbe essere stato rotto dai ladri nel caricare sul loro mezzo la cassaforte. «Sono convinto che sia qualcuno che co-nosce bene cosa accade a Paspardo - af-ferma il sindaco Fabio De Pedro -, oppu-re che ha tenuto d'occhio la situazione per un po'. È un furto che arriva purtrop-po a pochi mesi dall'installazione delle telecamere di sicurezza, che verranno poste ai due ingressi del paese e nella piazza. In questo modo potremo control-lare chiunque entra o esce dall'abitato di Paspardo». moss