LA STAMPA DI SETTEMBRE 2012

Brescia Oggi - domenica 30 settembre 2012 ECONOMIA, pagina 38

SERVIZI. Accordo tra azienda e sindacati, sospeso lo sciopero
Entro dicembre l´accordo per ristrutturare le poste

Postino con palmare e pos per pagare i bollettini: in 20 anni il settore ha vissuto una rivoluzione con il crollo dell´invio di lettere e pacchi e la crescita dei servizi finanziari. poste Italiane e sindacati hanno raggiunto un´intesa per sospendere la riorganizzazione annunciata nel recapito e far partire i confronti regionali con l´impegno di trovare un accordo entro dicembre. Sul tavolo i circa 10mila esuberi previsti dall´azienda e la chiusura (o trasformazione) di circa 1.200 uffici (su 14mila) considerati non economici. I sindacati hanno sospeso lo sciopero del 12 ottobre.
Le poste si avviano a un´ulteriore riorganizzazione per offrire più servizi e ridurre i costi dove la richiesta è crollata come la corrispondenza tradizionale. Negli ultimi 20 anni, affermano alla Slc-Cgil, i dipendenti sono scesi da 220mila a 144mila. Nello stesso periodo le lettere sono passate da 8 a 5 miliardi l´anno con una prospettiva di discesa ulteriore mentre i pacchi sono crollati da 80 milioni a 18 milioni. La corrispondenza privata è quasi scomparsa, surclassata da e-mail, web e social network e i postini sono diminuiti di oltre il 30% da 50mila a 34mila.
L´informatizzazione ha portato il personale di staff da 35mila a 10mila ma anche del personale allo sportello, da circa 100mila nel 1992 a 67mila. Anche il lavoro allo sportello è cambiato: i bollettini lavorati l´anno sono dimezzati da un miliardo a 500 milioni, soprattutto grazie al pagamento delle bollette sul conto, ma sono decollati i conti correnti postali (da 175mila a 10 milioni). Aumento anche per la carta di debito postepay che ha superato i sei milioni di pezzi.
L´obiettivo di poste Italiane è ridurre il personale di 10mila (ma sembra che solo 2.000 abbiano i requisiti per il pensionamento visto l´inasprimento delle regole introdotto con la riforma Fornero). Intanto, il portalettere è diventato ufficio postale itinerante con la possibilità di pagare una bolletta ma anche di consegna personalizzata di raccomandate su appuntamento tramite un numero verde.

Giornale di Bresia, 30 settembre 2012

Poste, si tratta prima di chiudere
Prima intesa con il sindacato sul riassetto degli uffici, rientra lo sciopero del 12 ottobre. Resta invece confermato il fermo del trasporto locale di dopodomani

ROMA Si profila un ottobre difficile per il settore dei trasporti, a causa delle numerose agitazioni sindacali che interesseranno il comparto. È invece di ieri la notizia della revoca dello sciopero dei
dipendenti di Poste Italiane che era stato proclamato da Cgil, Cisl e Uil per il 12 ottobre. Non sono
invece al momento giunte indicazioni analoghe dai Cobas. Il 2 ottobre sarà il giorno più nero,
con lo stop nazionale di 24 ore dei dipendenti del Trasporto Pubblico Locale, che coinvolgerà sia gli
iscritti alle organizzazioni confederali che chi fa parte delle sigle autonome. Il giorno prima incroceranno le braccia in tutta Italia i dipendenti delle aziende Fise che curano i servizi di supporto e complementari al servizio ferroviario. Per il trasporto ferroviario, il 24 ottobre è inoltre previsto il fermo dalle 9 alle 17 del personale di macchina e bordo di Trenitalia del Lazio aderente a Filt-Cgil, FitCisl, Uil-Trasporti e Ugl trasporti.
Tre giorni dopo sarà il turno dei loro colleghi piemontesi, che sospenderanno l'attività lavorativa
per 24 ore a partire dalle 21.00 del 27 ottobre. Il 13 ottobre, infine, si svolgerà uno stop nazionale del
personale di macchina iscritto all'Orsa.
Per quanto riguarda il trasporto marittimo, il 2 ottobre protesteranno i dipendenti Saremar di Cagliari di Cgil, Cisl, Uil e Ugl, mentre l'agitazione dei lavoratori della Caronte&Tourist di Messina in calendario l'8 ottobre è stata spostata al giorno successivo.
Il 6 ottobre sciopereranno per l'intero turno i dipendenti del settore Telecomunicazioni di Cgil, Cisl e
Uil,mentre il 12 si fermerà tutto il personale docente iscritto al sindacato di Corso Italia.
Ed è stato invece raggiunto un accordo tra le Poste e i sindacati su esuberi e riorganizzazione degli
uffici postali e i sindacati hanno quindi sospeso lo sciopero proclamato per il 12 ottobre. L'azienda,
dicono fonti sindacali,non procederà ai tagli nel settore del recapito nelle cinque regioni dove era iniziata la riorganizzazione. Inoltre l'azienda avrebbe sospeso la chiusura dei 1.200 uffici postali
annunciata nei mesi scorsi. Questa sarà oggetto di trattativa nelle singole regioni.
L'azienda aveva annunciato nei mesi scorsi 1.700 esuberi nelle prime 5 regioni interessate alla riorganizzazione. Il progetto esteso a livello nazionale ne avrebbe portati circa 10.000 su tutto il territorio (su 144.000 lavoratori complessivi). "Siamo soddisfatti - dice Mario Petitto della Cisl - per
l'esito del confronto con l'azienda. Abbiamo ottenuto di far recedere l'azienda dalla sua posizione
di rigidità negoziale e relazionale, fermando le ristrutturazioni sui servizi postali.
Partirà ora un confronto territoriale di secondo livello nelle regioni già interessate dalla riorganizzazione che dovrà ripristinare la situazione preesistente nel recapito. Le ricadute occupazionali
nei territori saranno affidate alla contrattazione territoriale".

GIORNALE DI BRESCIA SABATO 29 SETTEMBRE 2012 - LA CITTÀ pag. 13

Poste: restano aperti i 16 uffici
che l’azienda voleva chiudere

Dopo pressioni e proteste la Spa, a maggioranza pubblica,
ha ritirato anche l’ipotesi di soppressione di 120 zone di recapito

Tante pressioni e proteste, tra convocazioni della Prefettura, riunioni pubbliche e sindacali, raccolte di firme dei cittadini e prese diposizione dei Comuni interessati, hanno ottenuto un primo risultato concreto: Poste Italiane ha fermato il programma di "razionalizzazioni" che avrebbe portato alla chiusura nella nostra provincia di 16 uffici postali e alla soppressione di circa 120 zone di recapito.
La comunicazione è diventata di dominio pubblico ancora una volta grazie ai sindacati Slp Cisl, Slc Cgil, Failp Cisal e Uil Poste, che negli ultimi mesi si sono mossi a più riprese contro quello che definivano un «piano di riordino del servizio concentrato solo sui tagli», sforzandosi di coinvolgere nella loro «lotta contro lo smantellamento della capillarità postale» le forze sociali e imezzi di comunicazione.
Oggi, dopo l’apertura al confronto da parte della spa a maggioranza pubblica, i sindacati hanno sopseso lo sciopero «delle ore straordinarie» (programmato fino al 13 ottobre) e revocato la manifestazione nazionale in programma a Roma il 12 ottobre.
«Il provvedimento di chiusura dei nostri 16 sportelli postali, quelli che l’azienda ritiene "antieconomici", è stato finalmente stoppato - riferiscono i segretari di Slp Cisl e Slc Cgil Giovanni Punzi e Alberto Sinico -. Un provvedimento di
buon senso, che accogliamo con piena soddisfazione, che permetterà un confronto costruttivo attraverso cui si potrà entrare nel merito delle singole questioni, sia in fatto di bilanci economici che di valore sociale degli uffici coinvolti». Un confronto importante e delicato, quello sugli uffici postali, che le poste e i sindacati si sono impegnati a «completare entro il prossimo mese di ottobre».
La stipula del nuovo accordo tra le parti contiene però anche novità importanti per gli investimenti e per il rilancio aziendale, «attraverso l’individuazione - come si legge nel verbale redatto e firmato durante l’incontro - di iniziative di sviluppo del settore recapito, in grado di intercettare le esigenze più moderne ed evolute del mercato».
Soddisfatta anche la Uil. «È importante realizzare un’intesa non orientata solo alla riduzione dei costi - precisa l’organizzazione - ma integrata con nuovi servizi e progetti, sia di recapito sia di sportelleria».

Brescia oggi - mercoledì 26 settembre 2012~CRONACA, pagina 16

Garda, un imprenditore su tre ricattato dai clan

"Un imprenditore su tre nella zona del Garda è ricattato dai clan. La penetrazione della criminalità organizzata nella provincia di Brescia, in particolare sul Benaco, è a uno stadio molto avanzato". La gravissima denuncia viene da Alessandro De Lisi, direttore generale del Centro studi contro le mafie "Progetto San Francesco", ex ufficiale dei carabinieri, ieri al tavolo dei relatori in un incontro organizzato nella sede di via Altipiani d´Asiago dalle categorie dei postali e dei bancari della~cisl.
"OGGI - spiega De Lisi - obiettivo della criminalità è acquisire consenso sociale, crearsi un´immagine rispettabile per infilarsi in una zona in profondità. Lo fa prestando soldi a tassi normali agli imprenditori in difficoltà, soprattutto dei settori a basso profilo tecnologico e culturale. Questi diventano sottomessi e coprono con la loro persona conosciuta, col bel cognome e con l´accento locale gli interessi sporchi. Magari possono diventare assessori e dettare regole, ma in nome di chi li tiene per il collo".
SU QUESTO STANNO lavorando i carabinieri e la Guardia di finanza, contro questo lotta il progetto San Francesco e devono lottare i lavoratori, secondo il sindacato. In prima linea i bancari, i postali, gli edili, gli agroalimentari. "Dobbiamo lanciare un manifesto bresciano della responsabilità sociale. La coesione tra i lavoratori e tra le istituzioni deve innalzare il livello della lotta. Immediatamente vanno introdotte la patente a punti per le costruzioni, il rating della legalità e i fidi sociali nel credito", proclama De Lisi. "E al governo Monti - aggiunge - dobbiamo chiedere che il 35 per cento del capitale confiscato in un territorio gli sia restituito tramite un fondo per l´occupazione e per lo sviluppo delle imprese".
CON IL PROGETTO San Francesco, Slp e Fiba hanno lanciato a Brescia "Firewall", serie di iniziative regionali contro il virus delle infiltrazioni criminose. L´incontro di ieri era una tappa. Al tavolo con De Lisi c´era Mario Capocci del Coordinamento nazionale quadri direttivi Fiba, che ha incitato i lavoratori di banche e uffici postali a una grande attenzione, per motivi sia etici sia personali. Con la legge europea recepita, i dipendenti che non segnalano alla "funzione antiriciclaggio" (che ogni azienda deve avere) le anomalie e i comportamenti chiaramente sospetti, finiscono nei guai, con condanne oltre i tre anni e sanzioni da centinaia di migliaia di euro.
Gli esempi portati hanno afflitto la platea. Un bancario multato di 611mila euro per avere versato in contanti 11 milioni in 5 anni a un impresario, fidandosi della committenza regionale; uno licenziato per avere permesso a un professionista il giochino dei due conti, dello studio e della madre novantenne: su uno gli assegni, sull´altro i contanti.~
"STATE ATTENTI - ha avvertito l´oratore -, perché alla banca non interessa che siano colpiti coloro che comunque portano soldi; poi però, in caso di indagini, prenderà le distanze. Siete tra due fuochi, ma la legalità conviene sempre. Dovete osservare puntualmente la normativa, la tracciabilità è un vero colpo per chi vuole ripulire il denaro sporco". L´invito è stato quello di abbandonare "la sindrome della lupara": "Il delinquente non è quello con la coppola e il fucile in spalla, oggi il vero problema non è impedire al mafioso di arrivare allo sportello, cosa che non gli interessa (ha altri canali), ma impedire la gestione in nero delle risorse, brodo primordiale per la vita di Cosa nostra". MA. BI.

Giornale di Brescia, 23 settembre 2012

AUDITORIUM CISL - Antiriciclaggio e lotta alle mafie: un incontro

Dopodomani all'auditorium Cisl in via Altipiano d'Asiago, 3 ci sarà alle 17 un incontro su antiriciclaggio e lotta alle mafie con Mario Capocci del Coordinamento Nazionale Quadri direttivi Fiba Cisl e Alessandro De Lisi, Direttore del Centro studi contro le mafie "Progetto S. Francesco".

Brescia Oggi - venerdì 21 settembre 2012~CRONACA, pagina 15

Petizione contro Fornaci "Disagi per Via Corsica"

"Se vai col pulmino fai un giro dell´oca e un bel pezzo a piedi. Se vai con la macchina, non c´è parcheggio". Non va giù agli abitanti della zona di via Corsica , tutto il cap 25125, di dover ritirare le raccomandate a Fornaci, a 4 chilometri di distanza. A parlare stavolta è Vilma Belletti ma a firmare sono stati già oltre duecento bresciani al banchetto che il Partito dei pensionati ha appostato in via Corsica, vicino al poliambulatorio del Civile e in prossimità dell´ufficio postale di via Canipari.
"E´ UNA ZONA- spiega Daniele Ceresa, il coordinatore- abitata da molti anziani per i quali è veramente disagevole arrivare fino alla frazione. Anche con la bici è molto pericoloso". "Mio padre ha cento anni- insiste Belletti- abbastanza in gamba per arrangiarsi se non gli rendessero sempre la vita difficile".~
Ma il problema va avanti addirittura dal 2007, quando "provvisoriamente" le~poste~italiane hanno spostato dalla stazione tantissimi utenti, e non solo di quell´area, in altri indirizzi ben più lontani.
"Le proteste non sono mancate da allora, senza alcun risultato- tiene a ribadire Ceresa-. Perciò abbiamo pensato ad un´ennesima iniziativa, una raccolta di firme, ogni giovedì mattina di settembre, ore 9-12. Vista l´adesione e il gran malcontento che abbiamo riscontrato, faremo richiesta di poter proseguire anche in ottobre. Facciamo tutto seriamente, con tanto di documento registrato".
"E´ troppo scomodo per noi- dichiara, mentre fornisce i suoi dati, Maria Sabbadini- soprattutto tenendo conto che ormai ogni raccomandata si deve recuperare in posta perché nessuno suona mai anche se sei in casa. E, senza dimenticare che, per fare più presto, mettono pure le lettere nella cassetta esterna della pubblicità. A me è successo con un´importante avviso da parte dell´Inps che per fortuna ho intravisto buttando nel cestino i depliant con cui ci assillano".
Silvia Gardoni è tra le volontarie al banchetto. "Faccio volontariato nel quartiere Don Bosco, pieno di persone di una certa età su cui pesa il disagio. L´idea mi è venuta da una signora con le stampelle che, pur soffrendone il costo, ha dovuto chiamare un taxi per l´andata e uno per il ritorno", spiega. Ceresa fa sapere che il banchetto non è un atto politico, ma "pro risultato" per cui se qualche altro gruppo volesse dare una mano basta chiamare il 3296871699. MA.BI.

Brescia Oggi . mercoledì 19 settembre 2012 - CRONACA, pagina 10

CONTRO I TAGLI. L´agitazione nazionale della categoria è stata proclamata dai sindacati Slc Cgil, Slp Cisl e Failp Cisal. E il 12 la manifestazione nella capitale

Niente straordinari negli uffici postali

Elisabetta Bentivoglio
Il problema dei motorini secondo il sindacalista Giovanni Punzi: "La metà monta pneumatici di bassa qualità che dopo 400 km sono da buttare"

Per Punzi, i portalettere sugli scooter rischiano

Per i portalettere e gli impiegati delle~poste, lavorare oltre l´orario ordinario è la norma. Ma da lunedì questa norma è entrata in sciopero. La maggior parte dei dipendenti bresciani di~poste~Italiane ha scelto di aderire allo sciopero nazionale indetto dai sindacati di categoria Slc Cgil, Slp Cisl e Failp Cisal e per un mese, fino all´11 ottobre, si asterrà dal lavoro "straordinario", garantendo l´apertura degli sportelli e il servizio di consegna della posta solo durante l´orario giornaliero obbligatorio definito dal contratto. Almeno fino al 12 ottobre, quando marceranno su Roma in occasione dello sciopero generale della categoria.~
Le ragioni della protesta sono presto spiegate. "Fino a oggi siamo rimasti a guardare un´azienda che ha preferito tagliare piuttosto che investire nei servizi - lamenta il segretario della Slp Cisl Giovanni Punzi -. Ora è arrivato il momento di sedersi intorno a un tavolo e rilanciare il futuro piano di sviluppo di~poste~Italiane". Sono ingiustificati, secondo Punzi, "tagli del 17-18 per cento al personale, a fronte di un calo del lavoro che si ferma al 7 per cento - spiega -. Se la spending review deve diventare il pretesto per tagliare indiscriminatamente senza investire nulla in nuovi servizi al cittadino, che futuro potrà avere l´azienda?".
La rabbia dei sindacati di categoria non riguarda solo i tagli, ma anche la gestione di~poste~Italiane. "Per farla funzionare al meglio ed evitare ulteriori sprechi, nel prossimo futuro l´amministratore delegato dell´azienda dovrebbe effettuare controlli più scrupolosi sugli appalti", tuona il sindacalista. Un esempio su tutti riguarda la recente fornitura dei nuovi scooter gialli a uso dei portalettere per la consegna della corrispondenza. "La metà monta pneumatici di qualità Michelin, il resto , invece, ha pneumatici "made in Thailandia" di bassa qualità, che dopo 400 chilometri sono da buttare e non drenano l´acqua sul bagnato, a rischio e pericolo dei postini che li guidano - fa sapere Punzi -. Potrei fare molti altri esempi che riguardano appalti per la pulizia dei locali e per la videosorveglianza". Insomma, per i sindacati risparmiare è possibile, far pesare la spending review solo sulla forza lavoro, invece, "un grave errore che di certo non porterà l´azienda a crescere, ma solo a impoverirsi".~
Per ora gli unici impoveriti sono i cittadini, costretti a vedersi chiudere lo sportello in faccia mezz´ora prima dell´orario di chiusura dell´ufficio postale per dare ai dipendenti la possibilità di controllare i conti senza sforare oltre l´orario di lavoro ordinario. Questo anche se ci saranno persone in coda in attesa del proprio turno. "Ci auguriamo che i clienti comprendano le gravi ragioni che motivano l´astensione, e sopportino gli eventuali disagi". Disagi che nei prossimi giorni, quando lo sciopero entrerà nel vivo, potrebbero anche moltiplicarsi. "Tutta la corrispondenza che i postini non riusciranno a consegnare entro mezzogiorno ritornerà in ufficio e si accumulerà con quella del giorno successivo - prevede Punzi -, il che tra una settimana potrebbe diventare un bel problema, se si considera che esistono lettere e pacchi che devono essere consegnati in giornata non volendo incorrere in multe e reclami".

Giornale di Brescia, 19 settembre 2012
IN POSTA
La differenza fra raccomandate "lente" e "veloci"
Vorrei che gentilmente venisse pubblicata questa mia lettera per mettere a conoscenza i lettori (e magari
anche le Poste Italiane) di quanto tutto funzioni male in Italia. Il giorno 8 settembre mi sono trovata nella necessità di spedire un documento "urgente" a Ferrara e mi sono recata all'ufficio postale per fare una raccomandata. Già nel sentirmi chiedere allo sportello: vuole la "raccomandata veloce?", mi è venuto da ridere e ho chiesto a mia volta: perché, forse esistono le raccomandate lente? Comunque ho fatto la mia famosa Raccomandata 1 (quella veloce, per intenderci), che costa il doppio dell'altra, ossia euro 6,05 contro gli euro 3,30 della raccomandata normale, ma sembra che arrivi sicuramente in un giorno.
Bene, la lettera è arrivata a destinazione il giorno 13 settembre, ben 5 giorni dopo. Forse era meglio mettere un normale francobollo da 0,60 centesimi, tanto impiegava gli stessi giorni ad arrivare ed io risparmiavo 6,00 euro! Capisco che a molti potrà sembrare una cosa banale e di poco conto, ma vi rendete conto che non possiamo fare affidamento nemmeno su una misera misera raccomandata! Cosa dobbiamo pensare delle cose più grandi e più importanti? Ma c'è qualcosa che funziona bene da noi? Sarei felice di saperlo!
Patrizia Bresciani Paitone

BresciaOggi domenica 16 settembre 2012 PROVINCIA, pagina 22

ISEO. La mozione
«Le Poste di Pilzone non devono chiudere»

Contro la chiusura dell´ufficio postale di pilzone si è espresso all´unanimità il Consiglio comunale di Iseo. Un ufficio che, al pari di altri 15 sportelli nel Bresciano, è considerato da Poste Italiane «al di sotto dei parametri di economicità» e sul quale, dunque, potrebbe calare la temuta scure della razionalizzazione.
LA MOZIONE votata in aula ricorda che il servizio postale di pilzone, «ospitato in locali municipali a condizioni vantaggiose, è già stato ridimensionato nell´orario di apertura, perché da anni ormai è attivo solo a giorni alterni». Eppure, l´ufficio «serve un numero elevato di clienti, soprattutto anziani, e assorbe anche parte dell´utenza del capoluogo, che si sposta nella frazione per la presenza di parcheggi e minori code». È inoltre l´unico punto di riferimento presente nella frazione, dove mancano sportelli bancari, sul versante della gestione dei risparmi.
Il Consiglio comunale ha perciò chiesto a Poste Italiane di non chiudere, e al Prefetto di Brescia di garantire che «scelte che incidono sulla vita, sul lavoro, sul diritto di comunicare con le istituzioni e con altri territori di tanti cittadini, non vengano compiute senza confrontarsi con i Comuni». L´appello di Iseo segue quello di altri enti bresciani preoccupati dai piani di contenimento delle spese di Poste Italiane. G.Z.

GIORNALE DI BRESCIA DOMENICA 16 SETTEMBRE 2012 - LA CITTÀ pag. 11

Sciopero «straordinario» alle Poste
Per un mese, fino all’11 ottobre, gli operatori non garantiranno il lavoro oltre
l’orario contrattuale. Il sindacato: «L’azienda pensa solo ai tagli, invece di investire»

La chiusura dei 16 piccoli uffici postali bresciani, di cui si ètanto parlato, rischia di essere solo il primo di una serie di tagli futuri che Poste Italiane avrebbe messo in programma nella nostra provincia. Non si è ancoraspenta l'eco delle proteste di sindaci e abitanti dei 16 paesi colpiti, che Brescia e gia tornata nel mirino della Spa a partecipazione pubblica.
Il rischio sempre più concreto - ma qualcuno la considera una certezza - è che il settore del recapito Bresciano possa perdere entro la fine di quest'anno qualcosa come 130 zone di distribuzione della corrispondenza, riducendo così del 14-15% un totale che oggi si aggira sulle 750 zone.
Anche per questo, ma non solo per questo, i sindacati postali Slc Cgil, Slp Cisl e Failp Cisal, hanno indetto uno sciopero di un mese, dal 14 settembre all'11 ottobre, che preparera il campo a quello generale del 12 ottobre. Un'astensione dal lavoro, già in corso, che potrà riguardare tutti gli impiegati e i portalettere di Poste Italiane della nostra provincia, ma solo per le prestazioni "straordinarie", quelle che vanno oltre l'orario giornaliero obbligatorio definito nel contratto. "Siamo di nuovo a protestare - riferisce il segretario Slp Cisl Giovanni Punzi - per motivi locali e naturalmente anche per quelli strutturali, che riguardano Brescia come tutto il resto del Paese".
A preoccupare il sindacalista è ovviamente l'impiego. "In primo piano metterei la riduzione del lavoro e la volontà manageriale di tagliare senza entrare nel merito delle questioni, un modo di fare che investe il Bresciano in pieno. A questo proposito calza a pennello l'esempio dei prossimi tagli alle zone del recapito.

RIDUZIONE Contro il rischio (per alcuni una certezza) del taglio del 15% delle zone di distribuzione

Cosa intendo? Chevengono sempre giustificate adducendo come motivazione il calo dei volumi di posta. Se questo dato è indubitabile, io vi dico però che gli ultimi dati parlano di una contrazione valutabile tra il 6 e il 7%, a cui l'azienda risponde tagliando zone per il 14-15%. Non ci si dimentichi poi, a questo proposito, che 80 zone a Brescia sono gia state eliminate nel 2010".
Quali invece i motivi piu generali?
"Non ovunque, ma in alcune aree del Paese c'è una forte carenza di personale - gli fa eco il segretario cittadino di Slc Cgil Alberto Sinico - la grande causa dei problemi che si riflettono sulla qualità dei servizi alla clientela. Avvertiamo un clima di smobilitazione ingiustificato, di volontà di chiudere, ridurre, eliminare. Altro che rilancio e ammodernamento. Per ripartire serve un vero progetto di investimenti, e il ritorno alla volontà di fare davvero concorrenza al libero mercato, riprendendosi servizi strategici che potrebbero fare guadagno e creare posti di lavoro, come il servizio pacchi e quello piu moderno del commercio legato a internet (e-commerce), perché tramite il computer si fanno gli ordini ma poi serve sempre qualcuno che consegna la merce per il mondo".
Infine una precisazione.
"Lo sciopero in corso in queste settimane consentirà agli impiegati che vi aderiscono di lasciare lo sportello mezz'ora prima della fine del turno, per effettuare i calcoli contabili necessari alla "chiusura" - concludono Punzi e Sinico -. Questo anche se ci saranno persone in fila in attesa. Ci auguriamo che i clienti comprendano le gravi ragioni che motivano le astensioni, e sopportino gli eventuali disagi".

Brescia Oggi - giovedì 13 settembre 2012 - CRONACA, pagina 12

IL CASO. Gli ex dipendenti poste esclusi dal mercato del lavoro
Esodati, botta e risposta con i parlamentari Pdl
I lavoratori: "Accelerate i tempi della discussione" Gli onorevoli: "Bisogna rispettare le procedure"

Botta e risposta tra i parlamentari bresciani Pdl e gli esodati. Gli ex dipendenti delle poste attualmente esclusi dal mercato del lavoro hanno recapitato al partito di via Corfù una lettera in merito allo slittamento della discussione in Parlamento della legge che dovrebbe risolvere il loro problema.
I pidellini bresciani hanno preso posizione dicendosi "favorevoli alla situazione".
"IL PROGETTO DI LEGGE 5103 - lamentavano gli esodati - doveva essere discusso a settembre. Invece, al momento di metterlo in agenda il Popolo della Libertò non ha accettato di calendarizzarlo. Temiamo che questo ritardo possa trasformarsi in ulteriori rinvii per decisioni ed emendamenti e che la legge non venga approvata". Da qui l´appello "alle coscienze".
I deputati del Pdl Stefano Saglia, Mariastella Gelmini, Viviana Beccalossi, Giuseppe Romele e Riccardo Conti hanno risposto: "Il nostro obiettivo resta la certezza del diritto - hanno risposto ieri in una nota -. Abbiamo subito incalzato il governo perchè una vasta platea di lavoratori, pur avendo risolto il proprio rapporto di lavoro in virtù di accordi sottoscritti con l´avallo del ministero rischia di trovarsi senza stipendio e senza ammortizzatori sociali con la drammatica prospettiva di dover attendere anni prima di accedere alla pensione".
LA PROPOSTA 5103 - hanno continuato ancora Saglia, Gelmini, Beccalossi, Romele e Conti - è stata approvata in commissione anche con i voti dei deputati del Pdl. Quanto alla calendarizzazione dei lavori in Aula "questa potrà avvenire solo dopo i pareri delle altre commissioni. Non bisogna nascondere che non sarà facile passare dalle forche caudine della Ragioneria generale dello Stato visto che l´impatto finanziario è di oltre 5 miliardi di euro in 10 anni. Noi siamo con chi ha subito una palese ingiustizia".

Brescia Oggi - mercoledì 12 settembre 2012~PROVINCIA, pagina 31

SABBIO. Una singolare iniziativa filatelica

Annulli e cartoline: le poste celebrano le feste Decennali

Domenica a ruba i primi cofanetti E per il finale è già pronta la replica

Esauriti in men che non si dica. È letteralmente andato a ruba il primo annullo postale commemorativo che si è tenuto domenica a Sabbio, all´apertura delle Decennali.
"Si trattava - spiegano in municipio - di un cofanetto contenente tre cartoline delle quali una raffigura il simbolo creato appositamente per queste Decennali della Rocca, l´altra la Rocca stessa nel suo splendore, e la terza un quadro del pittore di fama, nato a Sabbio, Luciano Pelizzari, che rappresenta la contrada del Riello sotto la Rocca". Tutto è stato annullato dal timbro postale speciale commemorativo "Decennali 2012 - Primo Giorno", con la data del 9 settembre. "Dei 350 che avevamo messo in vendita - fanno sapere dal Comune - ne sono stati acquistati 320", a un costo di 5 euro ciascuno. Questo senza contare i cofanetti che sono stati venduti direttamente dalle poste".
E domenica 16, giornata conclusiva degli otto giorni delle Decennali sabbiensi, l´annullo postale tornerà in piazza (per l´esattezza in biblioteca) dalle 10 fino alle 18. con un annullo speciale commemorativo che reciterà "Decennali 2012 - Ultimo Giorno", con la data del 15 settembre, diverso quindi, soprattutto per i collezionisti, da quello precedente".
IN QUESTO MODO poste Italiane partecipa alle feste Decennali della Madonna della Rocca di Sabbio Chiese: attraverso lo spazio filatelico allestito in biblioteca a Sabbio e, soprattutto, con i due annulli speciali, proposti sia a chi vuol conservare memoria di queste Decennali, sia a chi, da collezionista, non può proprio resistere al richiamo del´ennesimo pezzo pregiato. Il timbro, che è stato creato appositamente per le Decennali, verrà distrutto alla fine delle feste. M.PAS.

Giornale di Brescia, 12 settembre 2012

Dagli esodati un appello al PDL

I "postali" consegnano una lettera ai deputati bresciani

Gli esodati postali si rivolgono ai parlamentari bresciani. Gli ex dipen-denti delle Poste che, come migliaia di persone in altri settori, si trovano nella situazione di non percepire al-cuna indennità, sono preoccupati per lo slittamento della discussione in Parlamento della proposta di leg-ge 5103 che ha l'obiettivo di risolve-re il problema dei lavoratori rimasti senza reddito.
Perciò ieri si sono recati con una rap-presentanza nella sede cittadina del Pdl, dove hanno depositato una let-tera per gli onorevoli Romele, Gelmi-ni, Beccalossi, Saglia e Conti. "Tutti conoscono la situazione conseguen-te alla riforma Fornero. Il progetto di legge 5103 doveva essere discusso a settembre. Invece, al momento di metterlo in agenda il Pdl non ha ac-cettato di calendarizzarlo" osserva Giuseppe Zani. Con lui Paola Preti, Franco Carrera, Renato Gorno, Elio Magri, Maurizio Marella. "Temiamo - aggiungono - che questo ritardo possa trasformarsi in ulteriori rinvii per decisioni ed emendamenti e che la legge non venga approvata". Da qui l'appello "alle coscienze".

 

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