LA STAMPA DI MARZO 2014

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Giornale di Brescia, 28 marzo 2014

DISSERVIZI
Inutile attesa di un pacco postale

Recentemente è apparsa una lettera che, riportando pienamente la cronaca assurda della disfunzione quotidiana delle Poste italiane, mi ha indotto a scrivere queste poche righe di commento. Criticare la cosa pubblica (attività che fa parte, comunque, del diritto-dovere di ogni cittadino responsabile), non è uno sport nazionale, ma una amara esigenza. Anche se, per la inutilità che ottengono queste intemerate, risultano sempre dal sapore molto donchisciottesco! Anch’io racconterò la mia poco edificante storiella al riguardo. (l’ultima, per verità, perché sui disagi e i danni economici e morali causati da questa necessaria istituzione pubblica, si potrebbe scrivere un romanzo che sicuramente Kafka sarebbe onorato di firmare). Da Padova deve arrivarmi, via posta, un pacco gravato da un assegno di quasi mille euro. Chi lo spedisce (Casa Musicale Armelin) mi avverte, già educato da precedenti poco rassicuranti, che la merce dovrebbe arrivare tra due o tre giorni. Di giorni ne passano all’infinito e, per interessamento della casa speditrice (molto più attrezzata del sottoscritto per interloquire con gli enti pubblici) se ne ricavano le seguenti conclusioni: - il pacco è arrivato a Brescia ma è stato rifiutato dal destinatario e perciò viene rispedito al mittente. - sollecitamente la Casa musicale rispedisce al sottoscritto lo stesso pacco, dopo la lunga attesa che il ritorno da Brescia sia completato e si ripete la stessa manfrina. - il tutto nel tempo di circa tre mesi. Ma la vera perla di tutto questo è che, dal sito delle poste italiane risulta quanto segue (stampato nero su bianco documentando i vari tragitti quasi al secondo): che il tal giorno il pacco è arrivato a Brescia (via Bologna); che il sottoscritto l’avrebbe rifiutato; che il pacco è rimasto in giacenza (sempre a Brescia) per alcuni giorni; che le Poste Italiane lo hanno rispedito al mittente (come vorrebbe il regolamento). Questa l’ossatura del referto telematico perché i particolari, quasi ossessivi, con cui si documenta quanto non è mai avvenuto, sono al limite del referto medico-poliziesco. Ma la cosa più stupefacente è che, mostrando questo resoconto stilato dalle Poste Italiane a un funzionario di alto grado dell’ufficio di Brescia,destinatario di questa missiva, il personaggio cadeva dalle nuvole perché tutto questo viaggio non era mai avvenuto. Ciliegina sulla torta? La storia si è ripetuta per ben due volte da novembre 2013 a febbraio 2014. In definitiva il sottoscritto per avere il suo è dovuto andare a Padova, presso la casa musicale, a ritirare il pacco. Proposito: starò bene attento a non farmi spedire assolutamente nulla, da Canicattì.

d. Luigi Salvetti Brescia

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Brescia Oggi - giovedì 27 marzo 2014 ECONOMIA, pagina 35

BILANCIO. Nel 2013
Poste, l´utile rimane sopra il miliardo

ROMA
Il gruppo Poste Italiane chiude l´esercizio 2013 con un utile netto pari a 1,005 miliardi contro 1,032 miliardi del 2012, mentre i ricavi salgono a 26 miliardi di euro contro i 24 dell´anno precedente. È quanto emerge da una nota dove viene evidenziato che il risultato operativo è cresciuto a 1.400 milioni di euro, con un incremento dell´1,3% rispetto ai 1.382 milioni di dodici mesi prima.

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Giornale di Brescia, 27 marzo 2014
Conto «segnalato» alle Poste, in due cercano di utilizzarlo

Il conto corrente postale era uno di quelli «segnalati» agli addetti degli uffici postali di tutta Italia. Nel caso in cui qualcuno si fosse presentato per chiedere di accedervi, si sarebbe dovuto subito allertare la Polizia. E così è stato, ieri mattina, attorno alle 12.30. Due uomini, un italiano e un ghanese si sono presentati agli sportelli delle Poste di via Lattanzio Gambara pretendendo di poter ritirare il denaro che era su quel conto. Nel digitare le coordinate e nel notare «l’allerta» comparire sul monitor del terminale, l’addetto ha immediatamente chiamato il 113 e all’ufficio postale è stata inviata subito una pattuglia della Squadra Volante del Commissariato Carmine. È stato così appurato che l’italiano aveva presentato pure un documento falso e per questa ragione è stato denunciato. Mentre sono in corso accertamenti da parte dei poliziotti sul tentativo di truffa che i due uomini avrebbero cercato di mettere a segno, senza però riuscirci. Un reato che ancora non era stato commesso dal momento che è stato bloccato prima che il denaro potesse essere consegnato.
dz

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Brescia Oggi - mercoledì 26 marzo 2014 LETTERE, pagina 53

PROTESTE
Quel documento in Posta

Gentile direttore, il 13 febbraio mi viene spedito da Bologna un importante documento bancario che non mi è ancora pervenuto.  Il 17 marzo mi reco nel locale ufficio postale per avere spiegazioni di siffatto ritardo. La responsabile della spedizione in un primo tempo mi dice di presentare un reclamo manoscritto; le faccio presente che ritengo la sua risposta evasiva, visto e considerato che l´ho già fatto di persona. A questo punto, dopo essersi consultata con altri dipendenti, mi consiglia di telefonare all´ufficio reclami nazionale che risponde al numero 803160.
Tornato a casa telefono immediatamente e dopo avere atteso invano a suon di musica mi viene chiusa la telefonata. Aggiungo che alla mia richiesta di declinare le generalità della menzionata «responsabile», mi sono state rifiutate ripetutamente e che due anni fa sono stato vittima dello stesso trattamento.
È forse troppo pretendere che Poste italiane giustifichino nel modo che credono migliore un incomprensibile comportamento, e quantomeno dotino i loro pubblici rappresentanti di targhette di riconoscimento?
Bruno Pedersoli

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Giornale di Brescia - 19-03-2014

Raccomandate smarrite, 50 casi al giorno
BRESCIA Errori che puntualmente si ripresentano ogni giorno. Con un costo altissimo per la qualità del servizio postale, già messo a dura prova dai tagli. Parliamo di raccomandate: secondo il sindacato Slp Cisl ogni giorno ne vengono smarrite dalle cinquanta alle sessanta. Si tratta di una cifra importante, pari a circa il 6% del totale in transito.       a pagina 8

GIORNALE DI BRESCIA - MERCOLEDÌ 19 MARZO 2014 - LA CITTÀ pag. 8

LA POSTA CHE NON ARRIVA

«A Brescia vanno smarrite 50 raccomandate al giorno»
Tra carenze di personale e problemi di organizzazione
La denuncia dei sindacati: «Siamo sotto organico»

EMERGENZA
«I recenti accordi con Equitalia e Amazon costringono il personale a continui straordinari»

Sbagliare è umano,ma ripetere ogni giorno gli stessi errori è altra cosa. Che si tratti di disattenzione cronica, di disorganizzazione, o di carenze di personale che impediscono di seguire con attenzione i passaggi di mano in mano della posta, la notizia è di quelle che fanno impressione.
La denuncia arriva dall’«Angolo pungente» del sindacato postaleSlp Cisl: a Brescia vengono smarrite ogni giorno dalle 50 alle 60 raccomandate.
Una cifra importante, il 5-6% del totale in transito, a cui è possibile risalire attraverso le denunce dell’impiegato del Cpd (Centro primario distribuzione) cittadino di PosteItaliane addetto alle registrazioni. In ogni giornata lavorativa quindi, a frontedi un migliaio di arrivi, viene verificata e provata «a mezzo firma» la consegna di una cinquantina di raccomandate in meno. E allora chi di dovere avanza denuncia all’autorità di pubblica sicurezza.
Molto curioso sarebbe sapere dove vanno a finire le raccomandate perse. O anche, come sia possibile il verificarsi di tanti errori sistematici.
«Il problema riguarda l’organizzazione e di conseguenza la qualità del servizio - spiega il segretario di Slp Cisl, GiovanniPunzi-. A fronte di alcuni smarrimenti reali, c’è una quota di oggetti a firma che vengono consegnati in modo irregolare tra la posta ordinaria, come c’è una percentuale minore di roba (i valori) che viene addirittura rubata (i casi di personale denunciato a Brescia non sono mancati). A parte gli atteggiamenti scorretti, che riguardano pochissime persone, il problema è legato alla carenza di personale - continua Punzi - alla ripartizione e al recapito. L’accordo firmato l’anno scorso sulla riduzione di 80 portalettere, ha assunto negli ultimi mesi un valore diverso. Gli accordi recenti con Equitalia e Amazon hanno riportato lequantità di lavoro a livelli elevati, e così il personale si trova caricato di lavoro supplementare ogni giorno, e la qualità ne risente.
Gli straordinari sono ormai la normalità. In più da noi ad aggravare le cose ci si mette il fatto che mancano i “messi notificatori” (portalettere con patentino) per la consegna delle cartelle di Equitalia».
Di fronte a questa situazione penalizzante per le famiglie e le aziende, le stesse Poste ammetterebbero per il Bresciano una carenza di 55-60 unità.
«Noi? - precisa il segretario Cisl - ne chiediamo almeno 70, anche perchè c’è bisogno di mettere in funzione i nuovi uffici per le raccomandate da consegnare tramite sportello quando il postino non è riuscito a recapitarle a casa. Non è più possibile accettare che un residente in città (zona via Canipari e via Corsica) debba andare all’ufficio di Fornaci».
Dello stesso avviso il segretario Failp Cisal Nino D’Angelo. «Un rafforzamento della linea sarebbe molto positivo anche per il personale in esubero al Cmp di via Dalmazia - conferma - circa 110 persone in attesa di essere ricollocate, che così potrebbero trovare posto a Brescia e non fuori provincia».
Flavio Archetti

Disservizi
■ I sindacati dei dipendenti delle Poste denunciano che la riorganizzazione del personale provoca dei disservizi sia nella distribuzione della corrispondenza sia negli orari di lavoro

Postini a giorni alterni, l’Agcom temporeggia
Poste Spa avrebbe proposto di ridurre i servizi postali nei piccoli centri
Il postino a giorni alternati. O anche di meno. Ridurre il recapito a due o massimo tre giorni la settimana nei paesi più piccoli, è un’idea di cui in Poste Italiane si parla ufficiosamente da tempo. Ora, però, la proposta si è concretizzata in un documento di 26 pagine spedito dall Poste spa all’AgCom, Authority del settore. Per il momento la richiesta pare essere stata rimandata al mittente, perchél’Autorità avrebbe ritenuto forte l’impatto sulle comunità più periferiche, quelle in cui funzionano male anche servizi tecnologici come internet, e la figura del postino ha un’importanza maggiore di quella che ha ormai nei centri urbani più popolati.
Il provvedimento, per cui è stata chiesta una consultazione pubblica attraverso il sito dell’AgCom, riguarderebbe le zone del nostro Paese con una «densità inferiore ai 200 abitanti per chilometro quadrato», fino a un massimo di «un ottavo della popolazione italiana». Lì il postino potrebbe passare lunedì, mercoledì e venerdì, mentre oggi i passaggi sono previsti in cinque giorni consecutivi su sette, dal lunedì al venerdì. La consultazione pubblica si sarebbe dovuta svolgere attraverso il sito internet dell’Agenzia, che avrebbe di seguito chiesto un parere a tutti gli interessati: associazioni diconsumatori, partiti politici, sindacati, società del settore o cittadini.
Al momento la legge - e questo è curioso - autorizzerebbe già Poste aun servizio a singhiozzo, attraverso l’articolo 2, punto 7 del Contratto di programma, che rimanda al d. lgs. 261 del 1999.

 

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Giornale di Brescia, 13 marzo 2014

Riportiamo la risposta dell’Ufficio stampa della Sede Regionale Lombardia di Poste Italiane, evitandola di commentarla perché parla da se………., ad una cliente di cui avevamo evidenziato la problematica  anche nell’ultimo numero dell’Angolo Pungente

LA PRECISAZIONE
Solo sette giorni per ritirare in Posta i pacchi di Amazon

In riferimento alla lettera dal titolo « Il pacco rispedito al mittente,ma era in Posta» del 7 marzo scorso, desideriamo precisare che la lettrice non ha potuto ritirare il pacco ordinato sul sito di e-commerce Amazon in quanto si è recata presso l’ufficio postale oltre il termine previsto, chiaramente indicato nell’avviso di giacenza. L’accordo tra Poste Italiane e Amazon prevede infatti che il cliente possa ritirare la spedizione entro e non oltre sette giorni lavorativi dalla tentata consegna, sabato compreso. Poste Italiane è quindi tenuta ad applicare le indicazioni del mittente per quanto riguarda i tempi di giacenza presso i propri uffici. Cogliamo infine l’occasione per ricordare che è possibile incaricare un delegato al ritiro,fornendo autorizzazione scritta e documento d’identità sia del delegante che del delegato.

Francesca Paglia
Poste Italiane Comunicazione Territoriale Lombardia

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Giornale di Brescia, 07 marzo 2014

SCIOCCA BUROCRAZIA
Il pacco rispedito al mittente,ma era in Posta

Mi rendo conto che quanto sto per esporvi è ben piccola cosa a raffronto di tutto quanto di incredibile, ingiusto, tragico ed ineluttabile che accade nel nostro Bel Paese Il giorno 23 febbraio, ore serali, ritiro dalla mia cassetta delle lettere un avviso di giacenza da parte delle Poste Italiane. Trattasi di avviso, datato 20 febbraio, per un pacco che io stavo aspettando dagli Stati Uniti. Purtroppo non sono riuscita a ritiralo prima in quanto costretta a letto con febbre ed i giorni successivi sono stata impegnata al lavoro ed in faccende familiari che mi costringono a rientrare a casa tardi la sera. Non ho letto sull’avviso il tempo massimo consentito per il ritiro, ma è mia abitudine non andare oltre scadenze, né tardare con qualsiasi genere di cose. Ero sinceramente convinta che, come per le raccomandate, il pacco potesse essere ritirato entro 10 gg; per cui sabato1 marzo, mi sono recata all’ufficio postale, dove il pacco si trovava, per il ritiro. Rispetto alla data di emissione dell’avviso si trattava quindi dell’ottavo giorno lavorativo (compreso i sabati) post emissione. Al momento della presentazione, allo sportello, dell’avviso l’addetta mi dice che non può consegnarmelo perché sono trascorsi i 7 giorni previsti della giacenza e che quindi sarebbe stato rimandato al mittente. Il pacco era lì (e me lo hanno anche fatto vedere), ma io non potevo ritirarlo perchè il sistema informatico non può essere forzato e l’addetto non può fare nulla se non rispedirlo al mittente. Tralascio la discussione penosa che  si è svolta all’interno dell’ufficio postale a seguito delle mie proteste; né voglio accusare l’impiegata ed il direttore, che pure si è prodigato a telefonare a non so quale «eminenza» per avere l’autorizzazione nel fare un’eccezione consegnandomi il pacco con 1 giorno di ritardo rispetto ai tempi consentiti. Non è valso a nulla spiegare che prima ero ammalata e dopo proprio non ce l’ho fatta, che essendo completamente sola non potevo mandare nessuno al mio posto; che il pacco non veniva dall’Italia bensì dagli Stati Uniti e che quindi non avrei potuto più recuperarlo (se non altro per evitare nuove spese di spedizione). Non è valso a niente, se non a farmi uscire «nera» da quell’ufficio dopo anche essermi sentita dire cose assurde. Detto questo, il mio pacco è rimasto all’Ufficio postale vicino a casa mia e lunedì mattina sarà portato alla sede centrale a detta allo smistamento, per essere rispedito negli Stati Uniti; senza che io possa fare niente. In tutta questa storia mi chiedo e vi chiedo, come dovrei sentirmi: in colpa con me stessa per avere fatto un ordine senza avere la certezza che sarei stata disponibile subito al ritiro? Comprensiva verso le regole che «puniscono» chi è solo e non sempre ha la possibilità di adempiere a tutto quello che, generalmente, viene diviso e condiviso  tra più persone? Soddisfatta verso la perfetta funzionalità delle Poste Italiane e delle clausole che dovrebbero venire incontro al cittadino, spronandolo ad usare i suoi servizi? Entusiasta della serietà e senso di responsabilità che gli impiegati di tale Azienda hanno dimostrato, fedeli a suddette regole? Me lo dicano gli altri come mi devo sentire, perchè attualmente l’unica voglia che ho me la detta la «rabbia»: andarmene dal paese dei tarallucci e vino. Dove l’unica cosa che funziona, sembra, è la burocrazia; ma quella ai danni del cittadino.
Lettera firmata

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Giornale di Brescia, 06 marzo 2014
ORZINUOVI
Annullo filatelico per i diciottenni

Orzinuovi festeggia il compleanno dei diciottenni orceani regalando uno speciale annullo filatelico. L’iniziativa si terrà nell’aula magna delle elementari Salvo D’Acquisto stasera dalle 19 alle 23. Alle 20.30 la cerimonia sarà ufficializzata con un intervento del sindaco, Andrea Ratti. Sono attesi anche il direttore della filiale di Brescia delle Poste italiane, Nicoletta Paris; il Sostituto procuratore della Repubblica, Antonio Chiappani; i rappresentanti della Croce Verde, Aldo Maffoni e Roberto Baronchelli e la referente «Filatelia» della Lombardia, Antonella Foschetti.

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Brescia Oggi - giovedì 06 marzo 2014 PROVINCIA, pagina 21

ORZINUOVI. Iniziativa
Un francobollo la Costituzione e poi musica: festa dei «18»

Orzinuovi festeggia il compleanno dei diciottenni con uno speciale annullo filatelico. La cittadina della Bassa è la seconda località in Lombardia che aderisce all´iniziativa proposta da Poste Italiane per celebrare il compimento della maggiore età. Alle 20 nell´aula magna della scuola elementare il Comune organizza il meeting «I giovani e la società del XXI secolo», a cui sono invitati i nati nel 1996. Oltre al sindaco Andrea Ratti, interverrà anche Antonio Chiappani, sostituto procuratore della Repubblica, oltre a rappresentanti della Croce Verde e altri ospiti.
È PREVISTO un momento teatrale incentrato su un monologo del «Misantropo» di Molière. La band «I Maizena» animerà la serata, durante la quale una postazione mobile di Poste Italiane si occuperà dell´annullo filatelico. Alla fine brindisi di auguri tutti insieme. L´immagine scelta per l´annullo presenta un grande «18» in primo piano abbracciato da una stilizzata rocca San Giorgio. Oltre alla Costituzione che il Comune donerà a ogni diciottenne, ci sarà anche una tessera filatelica collegata all´emissione del 2004 dei francobolli celebrativi della Campagna Europea di sicurezza stradale, un tema davvero importante per i diciottenni.

R.CAFF.