LA STAMPA DI Giugno 2013

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Brescia Oggi - sabato 29 giugno 2013 PROVINCIA, pagina 22

CALVAGESE. Ingenti i danni all´interno dei locali, in frantumi la vetrata e piegata anche la saracinesca
La banda del gas sbaglia i calcoli il botto distrugge il bancomat
Preso di mira nella notte l´ufficio postale di Carzago L´esplosione provoca un disastro e i ladri scappano a mani vuote

Maurizio Toscano

Il botto è stato così potente che ieri notte decine di persone che abitano nei paraggi dell´ufficio postale in via Carlo Alberto Dalla Chiesa, nel centro di Carzago di Calvagese, si sono svegliate di soprassalto. A squarciare il silenzio della notte, attorno alle 3.30, è stata una potente carica di gas iniettata nel bancomat della Posta da alcuni malviventi che, però, non hanno raccolto nemmeno un centesimo di euro.
Il loro errore, secondo le prime perizie dei carabinieri della Scientifica intervenuti insieme ai colleghi della stazione di Bedizzole e del Nucleo operativo di Desenzano che conducono le indagini, sarebbe stato per l´appunto quello di avere utilizzato un notevole quantitativo di gas liquido. E, infatti, i danni sono stati ingenti: una vetrata a pezzi, ovunque calcinacci, il bancoposta ridotto in mille pezzi, lastre e serramenti contorti. Per fortuna, non ci sono state conseguenze per le abitazioni ai piani superiori, i militari hanno seguito lo sviluppo della deflagrazione per evitare il rischio di un propagarsi del fuoco. Non si sa ancora con certezza, ma sicuramente le mani dei banditi sono rimaste vuote.
Anche se dal momento dello scoppio all´arrivo dei carabinieri sono passati solo alcuni minuti, i malviventi erano già scappati, intuendo che quella deflagrazione così potente avesse messo in allarme troppa gente. Qualche aiuto ai carabinieri potrà ora venire da alcune telecamere di sorveglianza della zona, così come stati sentiti anche alcuni abitanti della zona nella speranza che qualcuno abbia notato persone sospette aggirarsi nei giorni scorsi nei dintorni dell´ufficio postale.

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GIORNALE DI BRESCIA - SABATO 22 GIUGNO 2013 - LA CITTÀ pag. 13

DISSERVIZI DI STAGIONE

«Serranda» estiva alle Poste:
giorni e orari ridotti in 54 uffici

Ma i sindacati sono «moderatamente soddisfatti»: le chiusure passano dalle 505 nel 2012 alle 371 del 2013, colpendo sia la città che la provincia

SERVIZI RIDOTTI
L’estate taglia i pomeriggi negli uffici postali

Anche se risulta meno evidente della chiusura del giorno intero, anche quella pomeridiana rappresenta un disagio.
In provincia la razionalizzazione tocca con mano pesante uffici strategici e di grandi dimensioni. La Valtrompia, ad esempio, si vedrà togliere per 29 volte (dal 22 luglio al 30 agosto) i turni pomeridiani di Gardone e di Lumezzane. In bassa Valcamonica verranno a mancare i servizi di Darfo Boario per 29 pomeriggi (22 luglio-30 agosto) e Breno per 9 (12-23 agosto). In Franciacorta saltano a Gussago per 29 volte (22 luglio-30 agosto) e a Rovato per 14 volte (5-23 agosto).

Più di 50 uffici postali diverranno meno efficienti e meno fruibili al pubblico quest’estate per l’avvio di quella che è ormai diventata la «tradizionale» razionalizzazione del servizio. Dalla città alle zone più periferiche della provincia, giorni e orari di apertura saranno ridotti in 54 luoghi, tra chiusure a giorni alterni, chiusure il solo sabato e dimezzamento dell’orario per quanti lavorano anche al pomeriggio.
In città il taglio al funzionamento colpirà esclusivamente le giornate di sabato, mentre nei piccoli centri le saracinesche rimarranno abbassate (in diversi momenti) anche alcuni giorni della settimana.
Complessivamente l’intervento estivo 2013 ha incassato la moderata approvazione dei sindacati, soddisfatti «per la riduzione del numero di giorni di chiusura», passati dai 505 dell’estate scorsa ai 371 di quest’anno, ma anche «perché è stato scongiurato il funzionamento a giorni alterni degli uffici più grandi, che rischiavano il nuovo provvedimento e invece hanno mantenuto il taglio stagionale solo per i pomeriggi».
«Se è vero che da parte dell’azienda abbiamo riscontrato una maggiore attenzione verso le esigenze del territorio e del personale postale - ricorda il segretario Slp Cisl Giovanni Punzi - per una valutazione complessiva va comunque considerato che negli ultimi quattro anni nel Bresciano è stato introdotto il funzionamento a giorni alterni tutto l’anno in 28 Poste, mentre altre 11 sono state chiuse definitivamente».
Rispetto al 2012 qualcosa di positivo però si vede: «Non ci sono praticamente più le chiusure di giugno, tranne in due casi, così come è divenuto molto raro che i disagi si protraggano fino a settembre.
Insomma è stata raggiunta una positiva concentrazione su agosto, che è il periodo in cui molti bresciani vanno in ferie e gran parte delle aziende chiudono».
Il singhiozzo nell’erogazione dei servizi rimane comunque un provvedimento che lascia sempre insoddisfatti i cittadini. La situazione più penalizzante toccherà a Cogno di Piancogno, dove l’ufficio sarà chiuso per 29 giorni dal 25 giugno al 31 agosto. Tagli pesanti cisaranno anche a Mazzano, stoppato 26 giorni dal 15 luglio al 13 settembre, come a Calino di Cazzago e a Calcinatello di Calcinato,fuori servizio 23 volte, rispettivamente dal 22 luglio al 13 settembre e dal 23 luglio al 14 settembre.
In città i maggiori disagi saranno negli sportelli di via Grandi, fuori servizio i sabati dal 22 giugno al 14 settembre, via Bologna, i sabati dal 6 luglio al 31 agosto, via Moretto e via Santa Caterina, entrambi senza sabato dal 6 luglio al 24 agosto. La mannaia più vistosa tocca a Pisogne, dove dall’8 luglio al 30 agosto mancherà l’apertura pomeridiana per ben 39 volte.
Flavio Archetti

Brescia 1 - via Lombroso sabati 10, 17 e 24 agosto
Brescia 2 - via Moretto tutti sabati dal 6 luglio al 24 agosto e mercoledì 14 agosto
Brescia 3 - via Santa Caterina chiuso tutti i sabati da 6 luglio al 24 agosto e mercoledì 14 agosto
Brescia 5 - via Bevilacqua chiuso 17 e 24 agosto
Brescia 7 - viale Piave chiuso 10, 17 e 24 agosto
Brescia 8 - via Baracca chiuso 3, 10 e 17 agosto
Brescia 9 - via Ferrari chiuso 10 e 17 agosto
Brescia 11 - via Caduti del lavoro chiuso 3, 10 e 17 agosto
Brescia 14 - via Canipari chiuso 10, 17 e 24 agosto
Brescia 15 - villaggio Sereno chiuso 10, 17 e 24 agosto
Brescia 17 - via Bologna chiuso tutti i sabati dal 6 luglio al 31 agosto e mercoledì 14 agosto
Brescia 18 - via Grandi chiuso tutti i sabati dal 22 giugno al 14 settembre e venerdì 16 agosto
Bettole di Buffalora - chiuso 17 e 24 agosto
Mandolossa - chiuso 17 e 24 agosto
Mompiano - chiuso 17 e 24 agosto
Sant’Eufemia - chiuso 3, 10 e 17 agosto
San Polo - chiuso 24 agosto
San Polo 1 - chiuso 3, 10 e 17 agosto
Stocchetta - chiuso 10 e 17 agosto

LA PROVINCIA 18 UFFICI
Botticino M. - dal 6 al 29 agosto chiuso 2 giorni
Calino - dal 22 luglio al 13 settembre chiuso 23 giorni
Calcinatello - dal 23 luglio al 14 settembre chiuso 23 giorni
Clusane - dal 22 luglio al 30 agosto chiuso 17 giorni
Cogozzo - dal 22 luglio al 30 agosto chiuso 17 giorni
Cogno - dal 25 giugno al 31 agosto chiuso 29 giorni
Collio - dal 18 luglio al 29 agosto chiuso 6 volte il giovedì
Erbanno - dal 20 luglio al 31 agosto chiuso 7 sabati
Gratacasolo - dal 23 luglio al 31 agosto chiuso 17 giorni
Mazzano - dal 15 luglio al 13 settembre chiuso 26 giorni
Ossimo - dal 22 luglio al 30 agosto chiuso 17 giorni
Palazzolo s/O. 1 - dal 16 luglio al 17 agosto chiuso 14 giorni
Ponte Caffaro - dal 15 luglio al 30 agosto chiuso 20 giorni
P. San Marco - dal 5 al 23 agosto chiuso 8 giorni
S. Martino d/B. - dal 16 luglio al 24 agosto chiuso 17 giorni
San Pancrazio - dal 15 luglio all’11 settembre chiuso 17 giorni
San Vigilio - dal 16 luglio al 29 agosto chiuso 12 giorni
Virle Treponti - dal 23 luglio al 14 settembre chiuso 20 giorni

 

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IL CASO DI ISEO

è la burocrazia

Poste, il problema

Brescia Oggi - sabato 01 giugno 2013 - LETTERE, pagina 45
Gentilissimo direttore, assurdo, basterebbe questo aggettivo per commentare la notizia, da voi riportata, della signora di 98 anni obbligata sulla barella a fare la coda in Posta per una delega non valida. L´assurdità di questo fatto però evidenzia uno dei più gravi problemi del nostro Paese: la burocrazia.
Da più parti ormai si parla quotidianamente di sburocratizzazione e semplificazione ma eventi come quello di ieri sottolineano come si è fatto ancora troppo poco per andare incontro alle reali esigenze delle persone in difficoltà e per creare un sistema a dimensione d´uomo. Il comunicato di Poste Italiane sull´accaduto ne è la più lampante della prove. Nulla, infatti, si può dire sul lato formale, visto che si sono attenuti a delle regole ben chiare, ma è più che evidente che in certe occasioni dovrebbe vincere la ragionevolezza e non il freddo rispetto di normative.
La storia della signora Rebecchi non è però un evento unico ma solamente un esempio estremo di fatti quotidiani nel nostro Paese. Tre anni fa, anche per rispondere a questi incidenti, Regione Lombardia ha voluto creare un vero e proprio Assessorato dedicato al tema della semplificazione che ha raggiunto ottimi risultati riuscendo a ridurre in modo sostanziale i tempi e le fasi di risoluzione dei procedimenti amministrativi e innovando le modalità di partecipazione da parte di cittadini e imprese. Questo sforzo, confermato anche dalla nuova Giunta, nulla può però se resta un esempio isolato, serve da parte di tutte le istituzioni e enti, a partire dal Governo e dal Parlamento, un impegno specifico per realizzare un sistema costruito partendo dalla persona e dalla sue singole esigenze.
Un invito che mi sento di porre con forza innanzitutto all´Inps, spesso al centro di questi gravi fatti di cieca burocrazia, basti pensare ai numerosi disagi creati pochi mesi fa ai pensionati nel recuperare il CUD per la presentazione della dichiarazione dei redditi e alle lunghe attese di alcuni anni fa per la richiesta della pensione di invalidità.
Ma serve soprattutto un totale ripensamento dell´attuale sistema delle regole che è frutto della sfiducia nei confronti del cittadino, di una cultura del sospetto e dell´ossessione per il controllo. Servono fiducia e responsabilità e norme semplici. Altrimenti persone e imprese affogheranno in un mare di leggi nemiche della libertà e dello sviluppo.
Mauro Parolini
CAPOGRUPPO POPOLO DELLA LIBERTÀ IN REGIONE LOMBARDIA

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Giornale di Brescia, 01 giugno 2013
Lumezzane Raccomandate nella bufera
LUMEZZANE Il servizio postale liberalizzato non è ancora una rosa, ma presenta già le spine. Non vi è solo Poste Italiane, ora, a servire il territorio, ma anche un altro distributore che consegna i pacchi, le raccomandate, nonché le bollette di Enel e di Lum energia, le due società che si sono staccate dalle «Poste», facile presumere per miglior convenienza economica. Solo che con le raccomandate si verificano
casi da lamentazione vibrata: accade che quando l’addetto alla consegna della raccomandata stessa non
trova nessuno in casa, lascia l’avviso che il destinatario può ritirarla all’ufficio del nuovo distributore di...
Gardone. Diversi lumezzanesi ai quali è capitato di dover affrontare la trasferta nella cittadina armiera, pensando che fosse un novità escogitata dalle «Poste», se la sono presa col postino.
Un ulteriore piccolo esempio di come il cittadino sia sempre meno cittadino e sempre più avviato verso lo
Status di suddito.
e. bon.

DISSERVIZI POSTALI
Se gli «stradari» non conoscono i villaggi Marcolini
Chiedo spazio per segnalare la pessima «visibilità postale» di cui soffrono i quartieri periferici di Brescia,
nella fattispecie i villaggi Marcolini. Negli ultimi anni si sono moltiplicati, almeno per me ed i miei conoscenti,
gli errori nell’indirizzo di destinazione per lettere e pacchi che riceviamo dal resto d’Italia. Nonostante io compili sempre con attenzione ed esattamente i miei dati di recapito per acquisti per corrispondenza o richieste di informazioni, molto spesso l’indirizzo riportato sul materiale che ricevo non corrisponde a quanto da me scritto. Finora,fortunatamente e salvo un paio di casi, la corrispondenza mi arriva con regolarità, grazie alla buona volontà dei postini locali; ma perché (e da dove spunta, visto che io non ho scritto così?) ieri mi è arrivato un pacco indirizzato a «Quartiere Buffalora Villaggio Badia»? Ad esempio, una spedizione periodica di documenti non sempre mi arriva perché l’indirizzo non riporta «Villaggio Badia», mentre una rivista è indirizzata a «Traversa X Villaggio Badia, via...»; ho contattato telefonicamente gli uffici competenti (non correlati tra di loro) e in un caso mi è stato risposto che «il computer non conosce l’indirizzo Villaggio Badia »,nell’altro che «...mi dà solo traversa Decima e nessuna altra via...». Ad un conoscente, il Cap è stato cambiato, da una spedizione con l’altra dallo stesso mittente, in 25127 al posto di 25132; un’altra rivista, invece, viene spedita regolarmente al mio indirizzo ma con l’aggiunta «Mandolossa di Brescia»; pleonastico e non indicato da me! Anche lo smistamento postale ci mette però del suo: tempo fa un libro acquistato per corrispondenza fece avanti e indietro con gli Stati Uniti tre volte solo perché, a detta dell’impiegato che ascoltò il mio reclamo, nel mio indirizzo avevo fatto scrivere«Quartiere » invece che «Villaggio», quindi l’indirizzo, peraltro esatto, era sconosciuto! Non nego i benefici della meccanizzazione
e dell’informatica, ma l’ufficio toponomastica bresciano o chi per esso, non potrebbe verificare saltuariamente la bontà ed accuratezza degli stradari informatici ufficiali? Sperando che qualcuno abbia l’autorità e la competenza per risolvere od almeno mitigare questo problema, minimo e irrisorio ma fastidioso,ringrazio per l’ospitalità.
Fabio Lodrini Villaggio Badia Brescia