LA STAMPA DI MAGGIO 2011

Brescia Oggi - Martedì 17 Maggio 2011 PROVINCIA, pagina 34

IL GUASTO. Disservizi registrati anche a Bagnolo, Cigole, San Gervasio e Bassano. Da stamane si torna alla normalità

Black-out informatico, le poste in tilt

Da Manerbio a Ghedi l'attività da terminale è rimasta paralizzata in molti uffici della Bassa

Giornata di «passione» per gli utenti delle poste del bacino della Bassa Bresciana. Un complesso guasto sulla rete di trasmissioni dati informatica ha paralizzato l'attività in diversi uffici del comprensorio, provocando code, disservizi e fisiologico malumore fra le persone costrette a rinviare il pagamento di bollette o in subordine a rivolgersi agli sportelli della città. Il black out è scattato poco dopo le ore 9, manifestandosi però macchia di leopardo. Epicentro della «semi-paralisi», gli uffici di Manerbio, Bassano, Offlaga e Bagnolo Mella, dove, nonostante il prodigarsi dei tecnici di poste Italiane, il segmento di operazioni da gestire via terminale è rimasto «congelato» fino all'orario di chiusura. I postamat invece hanno funzionato senza particolari problemi. Servizi a singhiozzo a Verolanuova, Ghedi, San Gervasio e Cigole dove i disagi sono stati decisamente più contenuti. Ad aggiungere disagio a disagio, la scadenza del pagamento della tassa Tarsu che ha costretto molti cittadini ad effettuare il versamento ad altri sportelli e la chiusura per lavori di manutenzione di alcuni uffici di riferimento come quello di Leno. La situazione - hanno assicurato nel tardo pomeriggio di ieri responsabili territoriali di poste Italiane - tornerà alla normalità già da stamattina. C.SA.

Giornale di Brescia, 13 maggio 2011

Pertica Bassa Ruba in Posta, preso

PERTICA BASSA Ammanchi di piccole somme ma costanti, dai cassetti dell'ufficio postale di Pertica Bassa, dallo scorso settembre. Il tutto per una cifra complessiva che ammonta a circa 1.000 euro. Se ne è accorta la direttrice che ha denunciato la cosa ai Carabinieri di Vestone. Gli uomini del luogotenente Antonio Frisullo sono riusciti a scoprire il ladro. Si tratta di un 48enne di Palazzolo, dipendente di una ditta che ha l'appalto per la consegna della corrispondenza nel comune valsabbino. La direttrice ha incominciato a insospettirsi dell'uomo perché quando lui era presente, dai cassetti sparivano spesso banconote da 50 euro. Per incastrarlo i militari hanno deciso di lasciare nelle casse due banconote che in precedenza erano state fotocopiate. Al momento della sparizione i carabinieri hanno perquisito l'uomo e l'hanno trovato in possesso proprio di quella carta moneta. Per il 48enne è scattato l'arresto per furto aggravato e continuato. Provvedimento convalidato dal giudice che l'ha comunque scarcerato.

Brescia Oggi - Venerdì 13 Maggio 2011 PROVINCIA, pagina 28

PERTICA BASSA. Nell'ufficio postale di Forno D'Ono si registravano ammanchi di denaro da qualche mese

Furti in cassa, in cella postino

È un 48enne di Palazzolo sull'Oglio impiegato di una società esterna Rubava poche banconote alla volta per non suscitare sospetti

Brescia Oggi - Venerdì 13 Maggio 2011 PROVINCIA, pagina 28

Il "giochetto" l'ha ripetuto decine di volte. Fino a mettere insieme mille euro. Rubava banconote dall'ufficio postale di Forno D'Ono di Pertica Bassa. Dieci, venti, cinquanta, cento euro. Quello che trovava andava bene. Finchè l'hanno scoperto. E arrestato con l'accusa di furto aggravato.
L'uomo, un 48enne di Palazzolo sull'Oglio, lavora per una società che ha preso l'appalto dalla Regione Lombardia per consegnare la posta. Ogni volta che c'era una consegna e si presentava l'occasione di arraffare un po' di soldi lui arraffava. Così, dal settembre scorso, da quando era subentrato ad un collega. All'inizio tutto ha funzionato: la direttrice lo lasciava anche entrare nella zona riservata agli impiegati. Al «postino» bastava cogliere l'attimo per fare il suo prelievo «speciale». Mai tutto quello che c'era a disposizione, altrimenti si sarebbero insospettiti. Ma qualcosa ogni volta.
Per settimane nessuno ha compreso. Nessuno ha messo in relazione gli ammanchi con i passaggi del furgone del 48enne. Anzi, la direttrice neppure sospettava. Piuttosto credeva, all'inizio, di essere perfino responsabile, e che alla fine della giornata i conti non tornassero per colpa di una sua distrazione o per un conteggio sbagliato. O chissà per quale misterioso motivo. Così la differenza ce la metteva di tasca propria, per non rischiare con poste Italiane. Lo avrebbe fatto più volte. Fino a quando ha cominciato a sospettare del «postino». Così non lo ha più lasciato accedere alla zona impiegati. Ma gli ammanchi non sono finiti.
L'UOMO, INFATTI, quando ci riusciva, infilava il braccio nella fessura dello sportello attraverso la quale comunicano pubblico e personale, e prendeva le banconote a portata di mano. Ancora qualche mini-colpo, e la direttrice capisce tutto. E chiama i carabinieri di Vestone. La strategia è: fotocopiare 50 euro e usarli da esca. Lui abbocca, quando lo fermano ha la banconota in tasca. Racconta di averla trovata per terra, ma l'arresto sarà convalidato. E.B.

Brescia Oggi - Domenica 08 Maggio 2011 PROVINCIA, pagina 25

BOVEGNO. Nonostante i testimoni oculari

Colpo da manuale: svuotano la posta e si eclissano a piedi

Due i rapinatori in azione armati per un bottino di 2.500 euro

Sono entrati in azione ieri attorno alle 11, ripulendo l'ufficio postale di Bovegno e fuggendo con un bottino di 2.500 euro: un colpo all'insegna della calma assoluta, spiegabile solo con una perfetta conoscenza del posto. I rapinatori sono arrivati e partiti a piedi, disinvolti come due turisti nonostante i testimoni oculari.
L'ufficio è in via Aldo Moro: un'arteria che corre parallela alla sottostante provinciale raggiungibile a piedi in un attimo: quattro passi, quattro scalini che immettono su uno stretto vicolo e si è di nuovo sulla strada principale. Probabilmente, si pensa, un complice si è fermato con l'auto in un comodo slargo; e gli altri hanno raggiunto l'ufficio, si sono fermati fuori tranquillamente, hanno scelto il momento migliore e poi uno si è calato un passamontagna sulla testa, mentre l'altro ha semplicemente alzato un fazzoletto sulla bocca, e sono entrati.
Un testimone li ha visti e ha chiamato i carabinieri di Collio, ma da lassù servono almeno venti minuti. Troppi. I rapinatori sono entrati armati di taglierino e pistola, hanno fatto sdraiare in terra i due clienti presenti (un uomo e una donna) hanno aggirato il bancone e si sono fatti consegnare dalle due impiegate al lavoro, Cinzia Omodei e Laura Tanghetti, i soldi a portata di mano. Due passi per tornare alla macchina e via: a tre minuti e c'è il ponte verso Zigole, la provinciale di Irma è vicina, e offre vie di fuga in più direzioni. E.BERT.

Giornale di Brescia, 08 maggio 2011

BOVEGNO

Armati in Posta fanno bottino di 2.800 euro

A mezza mattina. Pistola in pugno, forze un giocattolo, e un taglierino. Volti parzialmente coperti. Obiettivo: l'ufficio postale. Dove hanno fatto bottino di 2.800 euro in contanti. Tutto è accaduto intorno alle 10 quando nella Posta sono entrati due «clienti» sulle cui intenzioni c'è stato poco da interrogarsi. Uno aveva una pistola, l'altro la lama. A seguire la minaccia e le mani in cassa per arraffare i contanti. «Prelievo» indebito che si è portato via pochi secondi. I due malviventi sono stati poi altrettanto rapidi nel riguadagnare l'uscita e ad allontanarsi in tutta fretta. Certamente verso un mezzo lasciato a distanza utile per defilarsi. L'allarme è scattato poco dopo quando dalla Posta sono stati avvisati i Carabinieri. I controlli subito attivati nell'alta valle non hanno dato esito. Nessuna traccia dei rapinatori, evidentemente pratici dei luoghi e delle vie di fuga. Il che potrebbe restringere, sia pur parzialmente, il campo d'indagine per individuare gli autori del «colpo» prefestivo.

Riportiamo la rassegna stampa dalla quale apprendiamo che è stato siglato a Brescia il protocollo per la sicurezza degli uffici postali.

In mattinata invieremo una nota dove evidenzieremo il plauso per questo protocollo chiedendo all’Azienda e alle Autorità, di conoscere in dettaglio gli impianti di allarme funzionanti, le centraline ferme per mancanza di manutenzione ecc.

Diffideremo, così come abbiamo fatto nel passato, la Dirigenza di Poste Italiane dal prendere iniziative nei confronti nel personale che all’apertura dell’ufficio postale (in soli cinque minuti) o alla chiusura (in particolare nella giornata di sabato oppure uffici con il doppio turno) devono svuotare i cassetti antirapina in presenza del pubblico.

Riteniamo che questo piccolo dettaglio non sia stato affrontato e riportato nel protocollo siglato ieri.

Giornale di Brescia, 05 maggio 2011

In Prefettura siglato il protocollo per la sicurezza degli uffici postali

Il tavolo dell'intesa in cui è stato firmato dal Prefetto e dalle forze dell'ordine il protocollo proposto da Poste Italiane Spa

È stato siglato ieri in Prefettura con i rappresentanti di Poste Italiane Spa il «Protocollo d'intesa per la prevenzione della criminalità negli Uffici Postali» della nostra provincia.
Il documento comprende un piano articolato e mirato a far ridurre l'attenzione della criminalità nei confronti degli uffici postali del territorio (286 in tutta la provincia) adottando delle misure di deterrenza a tutela sia dei lavoratori impegnati che della clientela. Il protocollo siglato è il primo sottoscritto a livello lombardo e secondo il Prefetto, Narcisa Livia Brassesco Pace, «si inserisce nel solco di collaborazione con effetti molto importanti sottoscritto tra Prefettura, Forze dell'ordine e Abi, nonché del "Patto per Brescia sicura" che nella sua componente di "Patto di sicurezza per il lago di Garda" ha già dato importanti effetti tanto non solo da essere ad ora rinnovato, ma da far proporre un analogo "Patto di sicurezza per il Lago d'Iseo"».
Secondo il responsabile del settore Tutela Aziendale di Poste Italiane. Stefano Grassi, «si tratta di un ottimo strumento d'intesa che ha lo scopo di contrastare, con maggiore efficacia, il fenomeno dei furti e delle rapine in danno degli Uffici Postali del comprensorio bresciano e di rafforzare, grazie ad interventi concreti e mirati, in un'ottica di maggiore sinergia tra le istituzioni e gli enti deputati a prevenire i fenomeni delittuosi, la percezione di sicurezza da parte dei cittadini».
Il protocollo prevede di dotare gli uffici postali di almeno quattro dispositivi di difesa su un elenco di dieci previsti dall'intesa: «tra questi già il 90per cento degli uffici bresciani dispone di cassaforte ad apertura ritardata, caveau, impianto d'allarme e cassetta antirapina (che di fatto limita i contanti disponibili al momento)» come ha spiegato il responsabile Grassi. Ciò non di meno, entro fine anno, tutti gli uffici saranno dotati delle misure previste dal protocollo che tra le cose, prevede anche la stretta collaborazione con la Prefettura nel comunicare giornate particolarmente «sensibili» sul fronte del rischio. Intanto i dati spiegano già il trend in calo in fatto di rapine: a Fronte di 18 assalti nel 2007 si è passati di anno in anno a 12, 10 e infine a due soli casi lo scorso anno.
Sullo sfondo resta la considerazione di come le pregresse esperienze di «Patto» hanno prodotto risultati efficaci. Da qui il confidare come la prosecuzione del percorso condurrà ad ottime soluzioni, già oggi testimoniate - grazie all'applicazione degli accordi in atto - dalla netta contrazione dei fenomeni criminosi e delinquenziali.

Brescia Oggi - Giovedì 05 Maggio 2011 CRONACA, pagina 10

IN PREFETTURA. Un protocollo d'intesa garantisce nuovi presidi per scoraggiare i rapinatori e avere maggiori controlli

Poste, siglato ieri l'accordo per rendere più sicuri gli uffici

Bussole all'ingresso, cassetti antirapina, video sorveglianza, doppia porta interbloccata: tante soluzioni per fermare i malviventi

Mimmo Varone
Da oggi i nonni bresciani potranno ritirare con maggiore tranquillità la loro pensione. Ieri mattina, sotto l'egida del prefetto Livia Narcisa Brassesco, Forze dell'ordine e poste italiane hanno siglato un protocollo d'intesa, operativo da subito, per aumentare la sicurezza negli uffici postali di città e provincia. È il primo del genere che si firma in Lombardia. Impegna da un lato le poste ad adottare una serie di misure antirapina, dall'altro Polizia, Carabinieri e Guardia di finanza a controlli più puntuali in particolari giorni a rischio, come quelli del pagamento delle pensioni, appunto.
È un protocollo quasi fotocopia rispetto a quelli già sottoscritti con le associazioni di banche e farmacie, e ha il medesimo scopo di contrastare con maggiore efficacia il fenomeno dei furti e delle rapine, e di rafforzare con interventi concreti e mirati la percezione di sicurezza da parte dei cittadini. Ormai gli uffici postali muovono denaro come le banche, e si scommette che i risultati ottenuti nel settore degli istituti di credito si estendano anche alle poste sempre più esposte alla criminalità comune e organizzata.
NEL CONCRETO il Protocollo prevede che le poste installino in ogni ufficio almeno quattro misure scelte da un elenco di dieci: bussola d'ingresso, doppia porta interbloccata, rilevatore biometrico all'entrata, guardia giurata, bancone blindato, caveau, cassaforte, ritardatore d'apertura, cassetto antirapina da sportello, cassaforte bifronte (la cassa continua delle banche), impianto di allarme, videosorveglianza, collegamento con una delle 13 centrali operative nazionali. In cambio le Forze dell'ordine assicurano maggiore assistenza in caso di malfunzionamento dei sistemi di sicurezza, nei giorni di pagamento delle pensioni e comunque in caso di particolare presenza di contante. Il Protocollo è stato firmato ieri in Prefettura dal responsabile Tutela aziendale delle poste Stefano Grassi, dal questore Vincenzo Montemagno, dal comandante dei Carabinieri Marco Turchi e dal colonnello Alessandro Falorni che prende il posto del generale Migliorati alla guida delle Fiamme gialle a Brescia. Per le poste l'intesa non comporterà grosse spese. Grassi sottolinea che «quasi il 90 per cento» di uffici e filiali di città e provincia è già in regola con le clausole del Protocollo, solo i rimanenti dovranno essere adeguati e non esclude che lo saranno tutti entro fine anno.
Gli investimenti sono stati già fatti, e se ne vedono pure gli effetti. I dati di poste spa dicono che da noi le rapine agli uffici postali sono letteralmente crollate. Erano 18 nel 2007, sono scese a 12 l'anno dopo e a 10 nel 2009. L'anno scorso ce ne sono state soltanto due. Per Grassi, peraltro, «il tutto è coerente con i dati nazionali».
In provincia ci sono 286 uffici (comprese un paio di dozzine in città), oltre a 5 uffici impresa. Non sono pochi, e anche per questo il Protocollo appena siglato assume una notevole rilevanza. Tra ciascuno di essi e le Forze dell'ordine si dovranno creare contatti continui e maggiori sinergie «non solo per proteggere l'azienda e i suoi lavoratori – precisa il prefetto – ma anche gli utenti». D'altronde, «a Brescia c'è un'attenzione costante al problema sicurezza», sottolinea. E ricorda che la provincia bresciana è all'avanguardia anche sui «Patti» risultati molto efficaci. Il primo in assoluto in Italia è stato firmato per la città, e da poco rinnovato. Poi è arrivato il Patto per la sicurezza del lago di Garda, e «speriamo - aggiunge - che a breve arrivi anche quello per il lago d'Iseo».

 

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