LA STAMPA DI GIUGNO 2014

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Brescia Oggi  .- domenica 29 giugno 2014 CRONACA, pagina 13

IL CASO. Attività investigativa a rilento dal 22 maggio. Palleggio tra ministero e Poste su chi debba pagare i 200 euro

Fulmine mette ko la Postale e nessuno ripara il centralino

Duro attacco di Morelli (Siulp) «Siamo al paradosso, lavoro su una sola linea. E alla Stradale non si esce: mancano le auto»

Franco Mondini

Può un fulmine mettere ko un apparato investigativo di primaria importanza come la Polizia postale? Sì, può accadere. Ed è avvenuto durante il temporale del 22 maggio. Ma a distanza di un mese e una settimana, per colpa della burocrazia e del rimpallarsi di responsabilità tra Poste italiane e ministero, la Polizia postale di Brescia, che porta a termine - fra le altre - indagini delicate nel settore della pedopornografia, si trova con un centralino precario e un´unica linea a disposizione per poter far funzionare i computer.
«Il centralino funziona. Riceviamo le telefonate e i fax su una sola linea, ma soltanto la linea Adsl riservata al comandante e al suo vice - con un solo mega contro sette - è utilizzabile. E siamo in dieci agenti a doverci contendere il computer dei responsabili Davide Costa e Alberto Colosio».
Indagini quindi a rilento, in attesa che il problema sia risolto. «Il ministero dell´Interno - affermano alla Postale e lo conferma Rosario Morelli, segretario provinciale del Siulp, uno dei sindacati di polizia - sostiene che sia compito delle Poste, proprietarie dell´immobile, sostituire il centralino. Mentre le Poste, che hanno già inviato un tecnico tre settimane fa, ritengono che la spesa debba essere sostenuta dal ministero. Siamo quindi fermi, in attesa di decisioni».
Ma quando alla domanda «Quanto costa sostituire il centralino messo ko dal fulmine?» ci si sente rispondere «200 euro», se ne ricava che si è speso sicuramente di più tra consulenze, perizie, invii di incaricati a Brescia, telefonate e fax.
«SIAMO AL PARADOSSO», aggiunge Morelli, che da anni denuncia i problemi della Polizia insieme ai colleghi degli altri sindacati. «Da più di un mese è in atto il braccio di ferro sull´asse Brescia-Roma per capire a chi spetti la spesa. Il problema è che per via dei tagli ventilati, anche la Polizia postale di Brescia è a rischio. Una situazione inaccettabile. Alla Postale non sanno sino a quando potranno stare negli uffici di piazza Vittoria, che occupano da anni, e devono lavorare a singhiozzo per un centralino andato in tilt. Da tempo inoltre si vocifera che le Poste vogliano riprendersi i locali, sfrattando la Polizia postale». Postale dal futuro incerto, quindi, come da mesi ormai la Polizia stradale.
«COME SIULP - afferma Morelli - stiamo battagliando con Roma affinché i distaccamenti della Stradale di Iseo e di Salò non siano chiusi. Iseo costa 9mila euro l´anno d´affitto, mentre a Salò il Comune ha deciso l´altro giorno di sospendere il canone. Ma ci sono altre gravi situazioni... Il posto di frontiera dell´aeroporto di Montichiari è al collasso: quando è stato aperto gli agenti in servizio erano 235, oggi sono 14. L´ultimo trasferito su sua richiesta non è stato sostituito. Stanno cercando di far morire lentamente il presidio».
Un discorso a parte merita la polizia stradale. «Siamo all´assurdo, e nonostante le denunce, poco si sta facendo. La questura di Brescia avrà presto tre "Bravo" da destinare alla sezione Volanti, con tagliandi già concordati per sei anni, ma ci sono difficoltà con le auto civili, usate per le indagini sotto copertura. Nel 2012 e nel 2013 il ministero ha inviato a Brescia per la manutenzione circa 60mila euro l´anno. Quest´anno solo 9mila. Abbiamo vetture ferme perché non ci sono i soldi per ripararle», denuncia Morelli, che aggiunge, sparando ad alzo zero: «Ogni distaccamento della Stradale dispone di una sola vettura e si deve attendere il rientro dei colleghi per uscire con auto che hanno macinato anche 200mila chilometri e non sono certo in perfette condizioni. La polizia multa chi non ha la vettura a posto, quando è la prima a circolare con auto non sicure per quanto riguarda gli pneumatici e i freni. Brescia dispone di due auto. Va meglio a Montichiari perché utilizza l´auto in dotazione per l´autostrada A21. L´assurdo è che i distaccamenti hanno ridotto gli orari per avere più controlli su strada, e gli agenti devono rimanere a terra perché senza auto».
INEVITABILE IL DISCORSO sui tagli. «Stiamo lavorando affinché Iseo e Salò non chiudano e Montichiari, inteso come aeroporto, possa avere più uomini. Non capisco perché il ministero ipotizzi in Italia la cancellazione di 250 postazioni di polizia contro le 30 dei carabinieri. Ci sono stazioni che spesso riducono i servizi per mancanza di uomini. E poi si parla di maggior sicurezza per i cittadini», conclude amaramente Rosario Morelli.

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Giornale di Brescia, 21 giugno 2014

NEO DIRETTRICE DI BRESCIA 2

Maria Carla Brunori: «Sportelli più efficienti»

Le prime settimane le ha passate a girare nei vari uffici, per verificare con mano la situazione. Dopo sei mesi il quadro è abbastanza chiaro, Maria Carla Brunori, neo direttrice della filiale di Brescia 2 di Poste Italiane, è soddisfatta. Brunori, 58 anni, vanta un’esperienza pluriennale in Poste Italiane, acquisita prima a Milano come direttore dell’ufficio postale Milano Cordusio, poi a Como, Busto Arsizio, Bergamo e ora Brescia. Alla filiale di Brescia 2 fanno capo 126 uffici postali distribuiti in 103 comuni di Valtrompia, Valcamonica, Valsabbia e alto lago di Garda: 278 sportelli (80 quelli con un solo operatore) al servizio di circa 345mila abitanti. Sei uffici garantiscono un’apertura con orario prolungato fino alle 19.10 (Pieve di Lumezzane, Gardone Valtrompia, Gussago, Darfo, Breno e Pisogne) e 42 uffici sono dotati di Sportello Amico, mentre 37 sono gli uffici dotati di sportelli automatici per il prelievo di denaro contante, ricariche telefoniche e pagamento di bollettini. «Tra gli obiettivi del mio mandato - spiega Brunori -, c’è continuare a essere un punto di riferimento per i cittadini, garantire la qualità del servizio erogato. In quest’ottica sono da inquadrare le numerose riqualificazioni delle strutture (per esempio l’ufficio di Nave), l’incremento degli sportelli automatici nelle località turistiche come Bagolino, Malonno e Tignale». Da gennaio, gli sportelli di sua competenza stanno registrando ottime performance dal punto di vista commerciale e in particolare sul fronte dell’apertura di conti correnti (+19,7%), degli investimenti (+8,3%), dei finanziamenti e in particolare la parte relativa al segmento dei prestiti (+5%), del comparto assicurativo (+20.2%), dei servizi di telefonia (+13,8% di sim vendute).

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Giornale di Brescia, 21 giugno 2014

Uffici postali a singhiozzo l’estate riduce le aperture
Tra chiusure a giorni alterni e serrande giù nel pomeriggio quest’anno i disagi dovrebbero essere meno pesanti
Come ormai ogni anno, anche quest’estate gli uffici postali di  città e provincia funzioneranno a singhiozzo, tra chiusure a giorni alterni    e serrande abbassate nel pomeriggio. Il provvedimento, che riduce   il servizio alla clientela, toccherà 27centri in provincia, soprattutto i più piccoli, e 20 succursali cittadine, da Mompiano alla Mandolossa, passando per il  Villaggio Ferrari, Sant’Eufemia e il Villaggio Sereno. A 16 uffici dei comuni o dei quartieri più popolosi, come Lumezzane, Chiari, Rovato e Palazzolo, o in città via Cipro, via Trento e piazza Vittoria, sarà invece accorciata la giornata, soprattutto in agosto, con l’eliminazione del servizio pomeridiano. Nonostante il calendario si presenti ancora una volta corposo, l’estate 2014 è la prima dopo molti anni in cui i tagli fanno un passo indietro rispetto al passato, con una contrazione dei periodi delle chiusure pomeridiane, una riduzione di circa 80 giornate di chiusure complessive, e una maggior attenzione al periodo di consegna delle pensioni. «Mi sento di poter dire che per l’estate 2014 la razionalizzazione è stata fatta con il bisturi e non con la mannaia – spiega Giovanni Punzi, segretario dei postelegrafonici Cisl, che in passato era stato molto critico nei confronti dei provvedimenti estivi e delle aperture a giorni alterni -. Nel calendario si nota più attenzione verso i clienti». Le chiusure pomeridiane, ad esempio, prosegue Punzi «sono quasi tutte concentrate su agosto, quando in passato partivano dai primi di luglio e a volte toccavano anche settembre. In più non posso non rilevare che nella prima settimana di agosto, quella di distribuzione delle pensioni, nessun ufficio chiude mai, nemmeno per un giorno, e che allo stesso tempo i sei uffici di Poste Impresa (cinque in città e uno a Lumezzane) mancheranno solo dall’11 al 16 agosto». Se è vero che qualche segnale in controtendenza non manca, è altrettanto vero che alcune delle realtà più piccole e periferiche saranno comunque penalizzate. A San Martino della Battaglia, ad esempio, tra il5 luglio e il 30 agosto lo sportello non funzionerà per ben 22 giorni, mentre a Botticino Mattina per 20. Un forte singhiozzo di 18 giorni, esteso tra la metà di luglio e la fine di agosto, colpirà anche Mazzano, Ponte Caffaro, Cogno e Virle Treponti, mentre a Cogozzo le giornate senza ufficio saranno 17, e a Ossimo Inferiore 16. In città la penalità peggiore toccherà agli sportelli di via Gradi, fermi per 11 giorni, e via Moretto, fermi 9 giorni. Tra quanti ridurranno il servizio del pomeriggio, la penalità più fastidiosa in provincia toccherà a Lumezzane, fermo 26 volte, seguito da Darfo con 23 e Gussago con 22. A Brescia invece i pomeriggi saranno drasticamente ridotti solo in via Cipro: 28 volte dal 14 luglio al 29 agosto. A conti fatti, quest’anno basterà organizzarsi al meglio e i disagi potranno essere davvero limitati.

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Giornale di Brescia, 17 giugno 2014

DISSERVIZI
Tempi biblici nell’ufficio postale

Nei giorni scorsi mi è stato recapitato un avviso per il ritiro di una raccomandata. Così mi sono presentata all’ufficio postale a cui faccio riferimento. Come al solito, trovare un parcheggio in zona, è un’impresa epica. Il locale, sebbene grande, aveva la porta chiusa e il ricircolo dell’aria era inesistente, aria condizionata ancora spenta, fortunatamente. C’era parecchia gente. Trai vari sportelli, quattro erano in funzione. I numeri sul display si alternavano per pagamenti, postepay, e pacchi/lettere. Ebbene, mi spiace per il paragone utile per render l’idea,mai bradipi sono più veloci di quegli impiegati. Una in particolare si è distinta e nemmeno il sollecito di due signore ha sortito effetto, anzi, era piuttosto scocciata. Io avevo 20 numeri di attesa e sono stata lì dentro ben 45 minuti. Mi sembra un po’ troppo considerando che non mi pare siano accadute cose eccezionali da giustificare un’attesa del genere: nessun extracomunitario con nomi difficili o che non parlasse bene l’italiano, nessun pacco da confezionare, pesare e spedire... nessuna rapina. Lavoro anche io a contatto col pubblico ma «nel privato», e di certo questi ritmi non sono contemplati.
Lettera firmata

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Diventa «Nexive» Tnt Post Italia, gestore del servizio postale comunale

Ieri Tnt Post, oggi Nexive. Ha cambiato nome e identità Il primo operatore postale privato sul territorio italiano, che gestisce anche il servizio postale del Comune di Brescia. In questo modo, si legge in un comunicato, l’azienda «sceglie di ripartire mantenendo saldi i propri valori e trasferendoli alla nuova identità, per costruire le basi del futuro».In particolare,«il passaggio al nuovo nome ha un importante valore strategico – spiega Luca Palermo, amministratore delegato di Nexive -: Nexive significa connessione, modernità e futuro. Diventare Nexive per noi significa rafforzare il nostro essere la piattaforma per eccellenza nel recapito della posta e dell’e-commerce. Lo facciamo e lo faremo attraverso soluzioni intelligenti, innovative e semplici per creare luoghi fisici e digitali di connessione fra aziende e consumatori e tra pubbliche amministrazioni e cittadini». Nel 2013 Nexive, che allora era ancora Tnt Post Italia, si è aggiudicata la gara per il servizio postale al Comunedi Brescia, dove ha la copertura del 100%delle famiglie residenti. L’appalto prevede fino a ottobre 2015 la gestione di oltre 400mila invii di corrispondenza. In provincia di Brescia nel 2013 Nexive ha movimentato più di 11 milioni di buste.