LA STAMPA DI FEBBRAIO 2014

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Giornale di Brescia, 23 febbraio 2014

RISPARMIO
Tassa sui buoni postali urge chiarimento

Il 6 novembre 2013 veniva pubblicata in questa pagina una lettera dal titolo «Legittimo? La nuova tassa sui buoni postali». Il 18 novembre veniva poi pubblicata una lettera di risposta dal titolo «Chiarimenti. La tassazione dei prodotti finanziari». Nella risposta però non si entrava nel merito dei quesiti del 6/11. In altri termini: l’imposta di bollo sui buoni fruttiferi postali è retroattiva rispetto alla data dell’1/01/2012 oppure no? In altri termini ancora: chi ha sottoscritto buoni fruttiferi postali prima di tale data è esente dall’imposta di bollo o no? Dall’avviso pubblicato alla pagina internet http://www.poste.it/resources/bancoposta/pdf/buonifruttiferipostali/BFP_avviso.pdf non è meglio chiarito il fatto.  Stupisce il fatto di come, a fronte dello stesso quesito formulato a due operatori degli uffici postali, le risposte siano state contraddittorie. Si ringrazia in attesa del chiarimento ufficiale.

Lettera firmata

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Giornale di Brescia, 21 febbraio 2014
Buco nel muro per la cassaforte, furto sventato alle Poste
I carabinieri bloccano un ladro in via Fura, fuggito un complice. Li ha traditi il rumore

Organizzati e pieni di buona volontà. Ma con le peggiori intenzioni. È rimasto bloccato in corso d’opera il lavoro intrapreso da due ladri nel muro esterno dell’ufficio postale di via Fura: ieri sera sono stati scoperti dai carabinieri
mentre col martello pneumatico stavano aprendo un passaggio per arrivare alla cassaforte. Uno di loro è stato arrestato, si tratta di un rumeno sulla trentina. È invece aperta la caccia al complice,svanito nel nulla. Il colpo era stato studiato con cura. Nel pomeriggio i due si erano infatti incamminati in via Bologna armati di borsone per gli attrezzi, di un generatore e di pettorine arancioni da operai. Sono così riusciti a passare inosservati e ad infilarsi nel muro di cinta di un’area abbandonata, già sequestrata dall’Arpa per la presenza di amianto. Attraversando il cortile pieno di sterpaglie, hanno raggiunto un capannone ormai vuoto scegliendo con precisione il punto in cui fare il buco. Hanno puntato dritti sulla parete che dà sul retro dell’ufficio, dov’è custodita la cassaforte. Allestito il cantiere, il martello pneumatico ha iniziato a scavarsi un varco di diversi centimetri di diametro tra intonaco e mattoni. Nella zona ci sono industrie ed officine, i due hanno lavorato con calma badando ad alternare i momenti di maggior rumore ad altri di calma, per non attirare sospetti. Un’accortezza che però non è bastata. Attorno alle 19 uno dei vicini ha chiamato il 113 per segnalare quei colpi sospetti nell’area abbandonata e i carabinieri della stazione di Lamarmora sono intervenuti con una pattuglia che era già in zona. Scostando un pannello messo a copertura di una delle finestre del capannone, nel lato che dà su via Fura, hanno beccato i due mentre ancora armeggiavano attorno al buco. Visti i militari, uno di loro è scappato sgusciando in tutta fretta dal varco nel muro esterno, mentre l’altro è stato visto correre lungo via Bologna ed è stato bloccato poco distante. La cassaforte è rimasta intatta, si tratta del secondo tentativo sventato in pochi giorni. Domenica notte era stata la filiale Ubi Banca di Ghedi a finire nel mirino dei ladri, ma anche in quel caso il buco era riuscito solo a metà.

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Giornale di Brescia, 21 febbraio 2014
MANCATA CONSEGNA
Raccomandate, risponde Poste italiane

Con riferimento alla lettera dal titolo «Raccomandate rifiutate dall’ufficio postale» pubblicata il 18 febbraio, desideriamo precisare che la procedura per la consegna di raccomandate ed assicurate prevede la possibilità di ritiro con delega presso l’ufficio postale o il centro di recapito competente, qualora la consegna non sia stata possibile a domicilio per assenza del destinatario o di persona abilitata. Al fine di tutelare il destinatario, per il ritiro è necessario disporre di delega firmata, accompagnata da un documento d’identità sia del delegato che del delegante, in modo da verificare la corrispondenza delle firme. Nel caso segnalato dal signor Valli il ritiro non è stato possibile in quanto sulla delega presentata era stata apposta una sigla, per nulla corrispondente alla firma sul documento d’identità del destinatario. La sportellista ha correttamente applicato la procedura prevista che, ricordiamo, ha l’obiettivo di salvaguardare anzitutto gli interessi dei clienti.

Francesca Paglia
Comunicazione Territoriale Lombardia Poste Italiane

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Giornale di Brescia, 18 febbraio 2014

A RODENGO SAIANO

Raccomandate rifiutate dall’ufficio postale

Lo scorso venerdì 7 febbraio,attorno alle ore 10, mi sono recato all’ufficio postale di Rodengo Saiano, in via Lombardia n. 7, per il ritiro di due raccomandate indirizzate ad un caro amico medico, quel giorno in servizio in ospedale e quindi impossibilitato ad eseguire la commissione. Nonostante fossi munito di regolare procura firmata e carta d’identità in originale del delegante (oltre ovviamente alla mia), mi sono visto negare da un’impiegata la consegna delle raccomandate, addotta la motivazione che «è in corso un controllo da parte degli ispettori» e «la firma del delegante non sembra essere identica a quella apposta sul documento». Pur avendo richiesto la mediazione della direttrice, che ha puntualmente riferito di aver altro da fare (c’erano gli ispettori, ndr), l’autorizzazione alla consegna è tornata in capo alla dipendente. Con la premessa che i documenti d’identità presentati erano e sono legittimi ed in corso di validità, e che la delega lo era altrettanto, per quale ragione
mi è stata negata la fruizione di un normale servizio? L’impiegata vanta per caso competenze in ambito grafologico? Sono un correntista di Poste Italiane da tanti anni, eseguo abitualmente operazioni in tanti uffici diversi, ma mai prima d’ora avevo riscontrato una tale mancanza di disponibilità e professionalità da parte del personale, come accaduto invece allo sportello di Rodengo Saiano…

Giacomo Valli Polaveno

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Brescia Oggi - mercoledì 12 febbraio 2014 CRONACA, pagina 17

L´OPERAZIONE

La Finanza  da Sondrio a Brescia per i sequestri

Sequestri anche a Brescia e nel Bresciano. Li ha eseguiti la guardia di Finanza di Sondrio nel corso di un´operazione inserita in un´ inchiesta su riciclaggio, frode fiscale e usura. L´operazione si chiama "Shiva" e le società finite nel mirino delle Fiamme Gialle sono risultate operanti e sia nel settore del commercio di materiale ferroso e sia immobiliare che edile. Le sedi di tali società, scoperte dalla Finanza sono nelle province di Sondrio, Brescia, Pavia e in Francia. Ieri le Fiamme Gialle dirette dal colonnello Salvatore Paladini hanno dato esecuzione al sequestro di 191 immobili (appartamenti, garage e capannoni industriali) e 140 terreni intestati a 19 persone fisiche e 18 società, del valore complessivo di circa 17,5 milioni. Per Brescia il coinvolgimento di società, che operano nel metallo, in vicende sfociate poi nella frode fiscale non è certo una novità. Periodicamente il fenomeno delle "cartiere", società che producono fatture per operazioni inesistenti si ripresenta.
«Il sequestro eseguito in queste ore - ha spiegato il colonnello Paladini - consente di assicurare alle casse dello Stato i beni di cui i soggetti indagati sono risultati avere la disponibilità fino a concorrenza del profitto delle attività illecite poste in essere». In provincia di Brescia i sequestri sarebbero stati eseguiti sul Garda e nel capoluogo.