LA STAMPA DI APRILE 2011

Brescia Oggi - Martedì 26 Aprile 2011 PROVINCIA, pagina 20

ROVATO. Aziende e privati sul piede di guerra

Mini-tariffe editoriali: caos all'ufficio postale

Aziende editoriali, e non solo, sul piede di guerra nel comprensorio postale che fa capo all'ufficio di Rovato. I problemi sono sorti dopo che la direzione provinciale, ha elevato alcuni verbali nei confronti della sede distaccata di via Spalenza per l'utilizzo della tariffa agevolata del «Piego di libri», che consente di spedire prodotti editoriali fino a 2 chili di peso con una spesa di 1,60 euro, anziché con tariffe che normalmente partono da una soglia almeno tre volte superiore. Il problema è che per presunte violazioni di qualche impresa, ma anche di privati (essendo una tariffa garantita anche ai semplici cittadini), tutti i plichi consegnati dalle aziende vengono aperti nell'ufficio. Il risultato? Code agli sportelli e plichi a rischio integrità. A lasciare ancora più perplessi gli utenti è la proposta di portare direttamente in ufficio i documenti in busta aperta: ma si tratta di una procedura che i regolamenti postali non contemplano, essendo da anni in vigore soltanto l'obbligo di consegnare buste omologate per l'ispezione postale.

Giornale di Brescia, 22 aprile 2011

Palazzolo Rapinatore alle Poste

PALAZZOLO Attimi di paura per due donne durante una rapina alle Poste di San Pancrazio. Erano quasi le 10 di ieri quando un uomo - addosso un giubbotto e col volto coperto da una maschera di carnevale - ha fatto irruzione nell'ufficio postale di via Vezzoli, minacciando con una pistola la direttrice e una cliente abitante a poche centinaia di metri.
Con l'arma puntata contro, temendo anche che l'uomo volesse farsi aprire la porta che dà l'accesso alla parte del locale dove si trova il personale e la cassaforte, la direttrice ha consegnato i pochi contanti che aveva al momento, circa 500 euro. Dopo la rapina l'uomo, che ha agito da solo, si è allontanato a bordo di una moto verso Zocco di Erbusco, facendo perdere le tracce. Sul luogo sono prontamente intervenuti i Carabinieri di Palazzolo per i rilievi. Sotto choc le due donne, «malgrado questa - ha commentato la direttrice - non sia la prima rapina che subisco; l'uomo sembrava molto deciso anche se non ha detto una sola parola». g. b. v.

Brescia Oggi - Venerdì 22 Aprile 2011 PROVINCIA, pagina 17

PALAZZOLO. In azione un uomo mascherato

Con una pistola rapina la posta di S. Pancrazio

L'impiegata impietrita dalla paura gli ha dato 500 euro. La fuga in sella ad uno scooter

Si è presentato in posta alle 10.30 di ieri mattina con una pistola in mano. Non era un cliente alle prese con una raccomandata o un vaglia. Il volto coperto da una maschera faceva trasparire chiaramente quali fossero le intenzioni.
Impietrite dallo spavento la responsabile dell'ufficio postale di San Pancrazio, frazione di Palazzolo e la cliente che stava servendo.
Le due donne sono rimaste immobili. Secondi apparsi un'eternità con paura che si è stemperata quando quell'uomo armato è fuggito.
Il bandito ha intimato alla dipendente di consegnargli i soldi in cassa; si è fatto consegnare una somma che si aggira sui 500 euro ed è scappato velocemente. La fuga in sella ad uno scooter di colore bianco che i carabinieri di Palazzolo e della Compagnia di Chiari ritengono fosse rubata.
Le indagini non hanno portato ancora a risultati concreti: non facile l'identificazione dato che il malvivente era mascherato in volto.
La pistola che ha usato per minacciare le due donne quasi certamente era giocattolo. «Sembrava l'arma giocattolo di mio figlio» ha raccontato ai carabinieri la dipendente delle poste. ma è bastata per mettere a segno la rapina. F.MO.

Giornale di Brescia, 19 aprile 2011

Poste, settimana corta per lunghe attese
La consegna della corrispondenza cinque giorni su sette sta producendo una serie di disguidi
Tra tutti la distribuzione dei quotidiani agli abbonati che il sabato spesso restano senza giornale

Fase sperimentale, con i portalettere al lavoro cinque giorni su sette

La delicata fase di transizione che ha modificato il sistema di recapito degli uffici postali bresciani, riducendo i giorni di consegna da sei a cinque, sta vivendo un momento delicato.
Tra città e provincia, dopo il completamento lo scorso 28 marzo del passaggio al nuovo sistema (con le adesioni di Rovato, Paderno Franciacorta, Roncadelle e Rivoltella) le prime settimane sperimentali sono state tribolate in molti paesi, tra ritardi, disguidi, mancanza di personale e lamentele da parte di destinatari e mittenti.
Cosa ha suscitato maggiori perplessità e provocato reazioni alla carenza del servizio? Fino a questo momento i forti disservizi sulla consegna dei «giornali quotidiani» il sabato mattina (quando il portalettere non è in servizio e l'appalto passa a un'impresa privata), che i sindacati quantificano in un complessivo 30%, con punte massime del 60%. Ma certamente anche la lentezza nella consegna di corrispondenza un tempo considerata prioritaria, come le raccomandate o i telegrammi, che con il nuovo metodo di lavoro possono rimanere giacenti negli uffici della provincia anche fino a 70 ore, dal venerdì pomeriggio al lunedì mattina.
In più i sindacati puntano il dito contro la riduzione del personale e la conseguente carenza di forza lavoro che finisce col riverberarsi sulla forza presente.
«La consegna dei giornali il sabato mattina è stata la mancanza più vistosa e contestata dai bresciani in questo primo periodo - racconta il segretario Slp Cisl Giovanni Punzi -. In alcune realtà provinciali, localizzate soprattutto in Franciacorta, sul Garda e in Valtrompia, la consegna dei giornali del sabato avviene regolarmente il lunedì, quando riprende servizio il portalettere titolare di zona, perché gli operatori della ditta che ha in appalto il servizio non conoscono il territorio e in più non sono numericamente sufficienti per un compito di questo tipo».
«Come se non bastasse - continua Punzi - la mancanza di ripartitori nei centri di smistamento della posta contribuisce al ritardo nelle consegne mattutine settimanali. Molti portalettere infatti, dovendosi sobbarcare anche il compito che spetterebbe agli smistatori, non riescono a rispettare l'orario di uscita per le consegne che il contratto ha fissato nella mezz'ora dalle 9 alle 9.30».
«Nel Bresciano le zone di recapito e i portalettere sono stati ridotti di 80 unità (3.300 in tutta Italia) - spiega Alberto Sinico, segretario di Slc Cigl- di cui sedici in città, mentre gli operatori con "contratto a tempo determinato", un tempo tanto preziosi nella sostituzione del personale in ferie o in malattia, sembrano destinati all'azzeramento: in tutto il bresciano ne sono rimasti una ventina quando ne servirebbero almeno il doppio. Quello che deve emergere in questo momento - insiste il segretario Cigl - è che questo nuovo ammodernamento in realtà penalizza il servizio alle imprese e alle famiglie, quando in realtà il buon funzionamento dei servizi pubblici dovrebbe essere un efficace sostegno nei momenti di difficoltà e un volano per la ripresa dell'economia».
Flavio Archetti

Giornale di Brescia, 19 aprile 2011

TRA GIUGNO E SETTEMBRE «Nelle frazioni gli uffici rischiano la chiusura»

«Le razionalizzazioni estive, ovvero le riduzioni di orario degli uffici postali attuate per consentire al personale di fruire delle ferie senza che l'azienda debba assumere sostituti, colpirà anche quest'anno, magari tagliando un numero di ore superiore a quello degli anni scorsi». Ne sono convinti i due segretari postelegrafonici Punzi e Sinico, che paventano per il quadrimestre giugno-settembre penalizzazioni a macchia di leopardo al servizio di Poste spa.
«Non ci sono ancora calendari ufficiali - spiegano dalle sedi Cisl e Cigl - ma sappiamo che l'azienda ha chiesto al Ministero delle attività produttive la possibilità di chiudere gli uffici all'interno dei Comuni in cui ne sono presenti più di uno. È il caso ad esempio delle frazioni, dove gli sportelli potrebbero essere giudicati in eccedenza quando è già presente un punto postale nel capoluogo».
Con queste premesse quindi, le scelte potrebbero essere fatte senza considerare troppo la mole di lavoro degli sportelli o la loro importanza strategica per le imprese del territorio e il turismo. f. arch.


Un coupon per ritirare il giornale in edicola
La soluzione dedicata agli abbonati ovvierà ai disguidi di consegna del sabato

Nell'ufficio abbonamenti del Giornale di Brescia il telefono non smette di suonare. Dall'altra parte la voce dell'abbonato di turno che reclama la copia del quotidiano di sabato: nella cassetta della posta non ce n'è traccia, nemmeno il lunedì. Insomma che succede?
Succede che Poste Italiane ha rivoluzionato il mondo della consegna strutturandola su 5 giorni anziché 6, lasciando gli utenti senza posta proprio di sabato. L'azienda delle Poste, tuttavia, per porre rimedio al «buco» dei quotidiani proprio il primo giorno del fine settimana ha sottoscritto un accordo con la Federazione Italiana Editori Giornali, appaltando ad una società esterna il compito di far arrivare i quotidiani. Non è quindi il Giornale di Brescia il responsabile del servizio che, in città e provincia, stenta ad entrare a pieno regime. Sabato 9 aprile, infatti, sono stati un centinaio i Comuni a farne le spese. Copione che si è ripetuto, seppur con dimensioni più ridotte, anche lo scorso sabato. L'Ufficio abbonamenti ha sotto controllo la situazione - agli abbonati che lo richiedessero è garantita la consegna delle copie di sabato - tanto che ha predisposto una soluzione ad hoc. È stato studiato un coupon (visibile al piede di pagina) che compilato e riconsegnato (per posta a Giornale di Brescia, Ufficio abbonamenti, via Solferino, 22 -25121 Brescia; via fax allo 030/3790213 o via mail abbonati@giornaledibrescia.it) garantisce all'abbonato il ritiro gratuito della copia del sabato del giornale presso l'edicola che il lettore stesso indicherà nella scheda. L'ufficio abbonamenti (030/37901) è a disposizione per ulteriori chiarimenti e per fornire eventualmente i dati relativi alle edicole.

 

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