LA STAMPA DI DICEMBRE 2014

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Giornale di Brescia, 21 dicembre 2014

Poca cura nella consegna di raccomandate

■ Mercoledì 12, sono le 14.13 quando, sceso da un treno, decido di chiamare mio figlio che so essere solo a casa. Mi risponde con un rassicurante «sono arrivato alle 13, ora sto per uscire ». La sera,al ritorno a casa,trovo un avviso di giacenza di una raccomandata del cui arrivo ero informato da giorni, leggo l’ora della consegna dell’avviso (13.54.06) e chiedo a mio figlio: «Non ha suonato il postino?». «Sì – risponde -,ha suonato ,ho chiesto chi era, mi ha risposto "posta" e null’altro». Non è la prima volta che capita, sono sicuro, ma questa volta ho la prova che gli incaricati non si preoccupano di consegnare le raccomandate, ma solo gli avvisi di giacenza. Altrimenti, perché l’operatore non ha risposto a mio figlio - maggiorenne, tra l’altro; ma in casa avremmo potuto esserci tutti,ed il postino non poteva certo saperlo- che c’era una raccomandata da ritirare?
PS. Per ritirare la corrispondenza, devo spostarmi dal quartiere Don Bosco sino a Fornaci pur avendo un’ufficio postale a 300 metri da casa. Se va bene, perdo 30 minuti,altre volte ho perso anche un’ora. A chi metto in conto il tempo questa volta?

Francesco Doria -  Brescia

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Giornale di Brescia, 21 dicembre 2014

PONTEZANANO
Tutto il paese senza posta e senza banca
Sulle colonne del vostro giornale è apparso il trafiletto dell’imminente chiusura dell’unico sportello bancario situato a Ponte Zanano (frazione di Sarezzo di quasi 3.500 abitanti, più popolata di almeno la metà dei 206 comuni della provincia). Invece che leggere la notizia sul quotidiano avrei preferito ricevere una comunicazione ufficiale della banca (che deve ancora pervenire): ma il mio grande problema (e penso anche quello dei miei concittadini) è che siamo senza banca e senza ufficio postale chiuso ad inizio 2013. Tra l’altro nel 2013 è stata chiusa, per qualche mese, anche l’unica edicola ed in quel periodo, siamo rimasti anche senza  informazione. Sono vedova, senza auto (ma alla mia età meglio non guidare), senza internet e nella mia stessa condizione ci sono tanti altri pensionati. Dopo essere stati,in pratica, «obbligati»,con la chiusura dell’ufficio postale,ad aprire un c/c bancario adesso ci ritroviamo ad essere, come clienti, dirottati su altra filiale a qualche chilometro di distanza, costretti a prendere l’autobus. In questo mare di silenzio non si ode alcuna voce: né di associazioni, comitati né da parte del Comune. I pensionati (ma anche le altre persone) che vivono a Ponte Zanano ,popolosa frazione senza banca e senza posta, sono cittadini, per quanto riguarda i servizi, uguali agli altri o di una serie inferiore?

Lettera firmata

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Brescia Oggi - domenica 07 dicembre 2014 CRONACA, pagina 10

VIA BARACCA. Un dipendente delle Poste ha chiamato la polizia
Falsi i buoni fruttiferi Truffatrice scoperta

Se il raggiro fosse riuscito avrebbe fatto guadagnare alla coppia - denunciata - ben 60mila euro in contanti

Franco Mondini
Non solo banconote da 20 euro - le più contraffatte - e bigliettoni da 50. In circolazione anche nel Bresciano buoni fruttiferi postali contraffatti. Attenzione quindi a chi cerca di piazzarli in Posta (ma anche ai privati), garantendo che si tratta di un affare sicuro e proponendo ghiotti tassi di interesse. Il rischio è quello di trovarsi tra le mani pezzi di carta utili al massimo ad accendere il fuoco nel caminetto di casa.
Una coppia composta da un bresciano P.O., classe 1955 e da una romana A.M., del 1946. ha tentato il «colpo» da 60mila euro nell´uficio postale di via Baracca. Ma l´occhio attento di un funzionario e un controllo accurato fatto dal direttore dell´ufficio postale hanno permesso di stabilire che quei 23 buoni fruttiferi erano falsi. Praticamente carta straccia.
DOPO AVER PRESO tempo il funzionario delle Poste ha invitato la donna ad attendere un paio di giorni e quando venerdì mattina è tornata in via Baracca convinta di riscuotere quei soldi che aveva detto di aver ricevuto in eredità da un familiare, si è trovata davanti gli agenti della questura chiamati appositamente. Fine della corsa. Denuncia per entrambi per tentata truffa, confisca delle banconote e inizio di accertamenti per stabilire se quegli effetti facciano parte di uno stock ben più consistente.
E A CHIAMARE IL «113» richiedendo l´intervento di una Volante era stato proprio il direttore dell´ufficio postale dopo aver appurato che tentavano di raggirarlo.
Ai poliziotti aveva già spiegato al telefono quali fossero i sospetti e quando se li è trovati davanti, a poca distanza dalla truffatrice romana, ha puntato il dito contro di lei. Nel verbale che ha poi firmato in questura ha spiegato che giorni prima nel suo ufficio si era presentata la donna e al titolare dello sportello aveva chiesto di monetizzare 23 buoni fruttiferi postali: notevole l´importo, 60mila euro.
Dopo aver tergiversato adducendo problemi tecnici il direttore delle Poste ha incaricato i suoi collaboratori di verificare l´autenticità dei titoli. Era così emerso che si trattava di falsi, sia pure fatti bene. La 68enne romana è sbiancata in volto.
Gli agenti della Volante hanno accertato che fuori dall´ufficio c´era il complice. L´uomo, vedendo i poliziotti, si è coperto il volto.
E´ emerso che i documenti di identità che aveva in tasca erano contraffatti. Per la coppia accusa di tentata truffa. Da accertare la provenienza: non sarà facile.

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Giornale di Brescia, 07 dicembre 2014

Cerca di incassare buoni postali falsi per 60mila euro

Cercano di farsi scontare 23 buo-ni fruttiferi postali falsi, per un am-montare di 60mila euro. In mano, al posto del denaro, si ritrovano una de-nuncia per truffa.
La colpa, almeno dal loro punto di vi-sta, è del direttore dell'ufficio postale di via Baracca, in città. Insospettito dalla qualità dei titoli, l'uomo non li ha rispediti al mittente, ma preso tem-po, con una scusa ha invitato chi li ha esibiti, A. M. una donna romana del 1946, a tornare qualche giorno dopo. La signora, in compagnia di P. O. un bresciano del 1955, si è presentata puntuale.
Quando la signora ha varcato la so-glia dell'ufficio postale, puntuali so-no arrivati anche gli agenti della Vo-lante della Questura. Che hanno bloc-cato i due, scoperto che non solo i buoni postali, ma anche i loro docu-menti d'identità erano falsificati, li hanno condotti in via Botticelli e per tutte queste ragioni denunciati per tentata truffa aggravata.