LA STAMPA DI AGOSTO 2013

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Giornale di Brescia, 31 agosto 2013
I movimenti di un libretto P.T. che non arrivano
Premetto che abito in un paese della Bassa Bresciana di circa 12mila abitanti, serviti da un ufficio postale
finora molto efficiente. Purtroppo in questi mesi è sorto un problema. Il 5 giugno ho fatto richiesta
con urgenza (essendo in atto una procedura legale), della lista e copia documentata di movimento-conto di un libretto postale a me intestato, previe debite incombenze, compreso il versamento di 15 euro, richieste
dall’Amministrazione centrale P.T. di Roma. Sempre cortesemente seguito con competenza dal personale dell’ufficio P.T. bresciano, mi era stata assicurata entro breve la risposta scritta al quesito posto.
A tutt’oggi, dopo circa 90 giorni, e dopo vari solleciti da parte dell’ufficio P.T. del paese ove risiedo, non ho ancora ricevuto la comunicazione e tanto meno la copia del movimento richiesto sopra citato. Ho pure provato a sollecitare io stesso, componendo un numero nazionale telefonico trovato su Internet, mi è stato risposto che a me, come privato cittadino,non era possibile comunicare alcunché, in quanto solo l’ufficio P.T. poteva sollecitare ed avere risposte. Ora mi chiedo:
1) nel 2013 con i computer e la tecnologia avanzata è possibile che dopo 90 giorni, da una richiesta legittima la spa P.T. di Roma sia ancora nella impossibilità di risolvere la pratica, tenendo conto della procedura legale molto rallentata?
2) Esiste un ufficio centrale preposto a queste pratiche con personale abilitato a cui io come cittadino cliente della P.T. spa mi possa rivolgere? E se sì, dove si trova? È possibile avere dalle Poste Italiane dei chiarimenti e delle direttive? Cosa posso fare? Aspettare come al solito, meditando sul nulla di fatto? Vi ringrazio se vorrete pubblicare questa mia, sperando che le P.T. diano una risposta.
Lettera firmata

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Giornale di Brescia, 31 agosto 2013
La cassetta postale di S. Anna è rotta Poste la ripara? No, la rimuove del tutto

A S. Anna, popoloso quartiere con molti residenti di una certa età, ben più affezionati di altri utenti alla buona vecchia lettera cartacea e spesso con minor possibilità di spostarsi, una delle pochissime cassette delle lettere, quella di via Farfengo, era da mesi ko. Invece di ripararla o sostituirla, Poste ha provveduto prima ad avvolgerla con del nastro adesivo a palesare il fatto che era fuori servizio. Poi a rimuoverla del tutto, lasciando al quartiere solo quella dell’ufficio postale di viale Caduti del Lavoro. Da S. Anna c’è chi leva la protesta per la sparizione della casetta che le foto qui sopra documentano. E c’è anche chi, come un dirigente di Poste in pensione, ricorda il rigore dei bei tempi andati, quando con un fabbro a disposizione per sistemare una cassetta bastava un giorno.
Ora di rigore si fa sentire piuttosto quello dei tagli di bilancio.

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Brescia Oggi - sabato 31 agosto 2013 PROVINCIA, pagina 22

DARFO. Alle Poste: le banconote erano bloccate da una forcina
«Truccano» il bancomat ma il cliente non ci casca

Abili e ingegnosi ma sfortunati. È andata male ai ladri che l´altra notte hanno manomesso lo sportello bancomat dell´ufficio postale di via Alcide de Gasperi. Un cliente che aveva richiesto denaro si è insospettito quando ha visto che le banconote non uscivano.
Nel guardare all´interno della fessura si è accorto che era stata introdotta una forcina per capelli. Per questo lo sportello non funzionava.
Stratagemma adottato in altre occasioni, utilizzando anche nastro adesivo o barrette in plastica. I ladri si appostano nelle vicinanze e attendono che il cliente si allontani. I soldi vengono così recuperati e la forcina o il nastro isolante viene reinserito per depredare altri ignari clienti.
Tre mesi fa proprio nello stesso sportello Postamat i carabinieri avevano individuato una manomissione. Forse si tratta delle stesse persone entrate in azione l´altro ieri.
Giovedì mattina i carabinieri di Darfo sono intervenuti dopo la segnalazione del cliente. Si sono appostati per un paio d´ore in via De Gasperi con uomini in borghese, ma i ladri non sono tornati.
Forse avevano capito di essere stati scoperti. F.MO.

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Giornale di Brescia, 25 agosto 2013

Poste: sarà un autunno caldo
La denuncia dei sindacati: «A Brescia mancano 15 portalettere»

BRESCIA I sindacati lanciano l’allarme per il servizio postale a Brescia e provincia. A preoccupare è l’assenza di 15 portalettere in città, l’ormai prossimo taglio di sette delle 34 zone nell’area dell’Alto Garda e il trasferimento da Brescia a Milano del Deposito territoriale di piazza Vittoria. I rappresentanti sindacali si dicono preoccupati per la ripresa autunnale, a pieno regime, del servizio di consegna della posta e la riapertura di tutte le attività economiche sul territorio.

GIORNALE DI BRESCIA - DOMENICA 25 AGOSTO 2013 - BRESCIA & PROVINCIA - Pag.8

SERVIZI & DISSERVIZI

Poste, dopo l’estate calda si teme un autunno rovente
I sindacati: in città mancano 15 portalettere e si prospetta l’addio al Deposito territoriale di piazza Vittoria. Sul Garda via 7 zone di recapito

Dopo l’estate calda, con disservizi a macchia di leopardo tra Brescia e la provincia, tanto agli sportelli quanto nella consegna della corrispondenza, ora il rischio è che l’autunno sia rovente.
A preoccupare i sindacati sono soprattutto tre questioni: l’assenza di 15 titolari nel lavoro di recapito in città, l’ormai prossimo taglio di sette delle 34 zone nell’area già in
difficoltà dell’Alto Garda, e il trasferimento da Brescia a Milano dell’ufficio di Deposito territoriale di piazza Vittoria, quello che distribuisce bolli e cancelleria a uffici postali che, in qualche caso, ne sono già carenti. Capire il perché delle preoccupazioni è facile.
Quest’estate i disservizi non sono mancati, anche se il forte calo dei volumi di corrispondenza tipico di agosto hacontribuitoaridurre idanni.
Ma da settembre, con il ritorno dei carichi a pieno regime, il sindacato teme che la situazione possa precipitare, a che ancora una volta il servizio offerto alle attività bresciane non sia all’altezza del target di lavoro di una terra laboriosa e intraprendente come la nostra. «Stiamo facendo pressioni per ottenere presto la copertura delle 15 zone di recapito che a Brescia sono rimaste scoperte dopo il cambio di mansione di 17 portalettere - racconta il segretario Slp Cisl Giovanni Punzi -. Tra qualche giorno infatti, con la riapertura delle aziende, la mole di lavoro tornerà a crescere, e contiamo di non farci cogliere impreparati visto che il problema è noto da tempo».
Altra zona calda potrebbe essere l’Alto Garda, dove nei giorni scorsi il sindaco di Limone Francesco Risatti e quello di Tignale Franco Negri non hanno usato mezzi termini nel denunciare «la situazione di abbandono di un’area che attira 1 milione di presenze stagionali, con gli sportelli assediati da code perenni, la posta recapitata nel pomeriggio e la cronica mancanza dei francobolli». «Come se i disservizi non bastassero - sottolinea pensieroso il segretario Failp-Cisal Brescia Nino D’Angelo - dal 23 settembre l’area salodiana verrà privata di altri sette postini, in nome della razionalizzazione che sta tagliando gradualmente a Brescia e provincia 78 unità». Ma c’è di più. «In questi giorni sta prendendo corpo l’ipotesi di chiudere e trasferire a Milano il Deposito territoriale di piazza Vittoria - chiosa D’Angelo -perché l’azienda ha verificato un calo del 23% dei volumi trattati. Come Failp contrasteremo l’idea, perché crediamo che una provincia estesa e progredita come la nostra necessiti di un punto di riferimento per la distribuzione del materiale in città».
A completare il quadro, ecco le osservazioni sulla «mancanza di strategie di sviluppo» del segretario UilPoste Vito De Rose. «É necessario puntare sull’innovazione e costruire un Piano d’impresa - ricorda - . Di questo passo rischiamo di perdere altri volumi e continuare a ridurre l’organico. Siamo contrari, come unico sindacato che
non ha firmato l’accordo di riorganizzazionein vigore, alla creazione di sportelli di serie A e B, che porterà a non offrire più servizi finanziari e di risparmio alla clientela nei paesi periferici: dove le banche aprono nuove filiali noi chiudiamo. Vi pare possibile?».
Flavio Archetti

Organiciesforbiciate
Dopo l’estate «postale» complicata, ora nuove sforbiciate rischiano di rendere fosche anche le prospettive per l’autunno: tra i provvedimenti più temuti anche il trasferimento a Milano del Deposito territoriale che rifornisce di bolli e cancelleria tutti gli uffici postali del Bresciano

Con 78 zone tagliate, un trimestre di guai e disagi
Non è stata un’estate proprio fortunata quella di Poste Italiane nel territorio della nostra provincia. L’eliminazione di 78 zone di recapito tra città e provincia, che ha ridotto il totale da 721 a 643, ha creato problemi di smaltimentoin vari uffici, soprattutto perché ai provvedimenti di razionalizzazione si sonoaggiunte le ferie del personale, spesso non sostituito con assunzioni a «tempo determinato» ma con gli straordinari dei colleghi in servizio.
A Brescia il caso più eclatante si è verificato in via Rose, dove i residenti di un condominio non hanno ricevuto posta per circa 20 giorni, ma disservizi si e proteste hanno
coinvolto anche il quartiere Primo Maggio.
In provincia - oltre alle forti lamentele in arrivo dall’Alto Garda, in particolare da Limone e Tignale -, un caso che ha meritato la ribalta della cronaca è andato in scena a Ghedi, dove la mancanza di personale agli sportelli e le lunghe code ai limiti della sopportabilità, hanno fatto arrivare i disservizi postali prima in Consiglio comunale e di seguito in parlamento, dove il leghista Davide Caparini ha avanzato un’interrogazione al ministro competente.
Spostandoci da un lato all’altro del territorio provinciale, in Franciacorta il momento più difficile è toccato ai postini di Ospitaletto,che nel periodo tra l’8 e il 15 luglio si sono trovati in due a far fronte a tutte le incombenze di cinque zone, sopperendo con grandi sacrifici a una mancanza tanto grave.
«A Montichiari invece- precisa il segretario del sindacato Failp Nino D’Angelo - per i portalettere ci sono problemi legati alla sicurezza, visto che in alcuni casi si trovano a percorrere in motorino strade con traffico intenso, veloce, o ancora strade sterrate o private, quando l’accordo stipulato il 27 luglio del 2010 lo vieta espressamente».

Banco Posta e corsia preferenziale a singhiozzo: è mistero sul perché

Chiunque si sia trovato a far tappa in un ufficio postale negli ultimi anni conosce la corsia preferenziale che i terminali identificano con la lettera «E», dedicata ai clienti di Banco Posta, a cui l’azienda ha concesso una preferenza allestendo uno sportello che riduce i tempi di attesa.
L’idea, tanto apprezzata da chi se ne può avvantaggiare, ha creato in passato polemiche a ripetizione, con botta e risposta sia negli uffici, sia sui giornali. Da qualche tempo però, e asinghiozzo, dai display la lettera «E» è sparita,o almeno è misteriosamente stata eliminata nelle quattro giornate in cui abbiamo potuto verificarlo nell’ufficio di via Lattanzio Gambara e la volta in cui lo abbiamo notato in quello di Iseo.
Il primo tentativo fatto per capire cosa stia accadendo è andato a vuoto. Le tre volte che ci siamo rivolti allo sportello per chiedere spiegazioni tutto è stato ricondotto a «un guasto». E sì che tra la prima e la terza volta è passato più di unmese. Interpellati, anche i sindacati non hanno saputo al momento svelarci l’arcano. Insomma, è mistero.

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Brescia Oggi - martedì 20 agosto 2013 PROVINCIA, pagina 27

LA POLEMICA. Si susseguono le lamentele per le carenze organizzative sul territorio
La catastrofe degli uffici postali: «In alto lago disservizio totale»
Il sindaco di Limone va all´attacco: «Mancano persino i francobolli Allo sportello c´è una sola persona e le lettere arrivano al pomeriggio»

Luciano Scarpetta
Siamo al capolinea per gli uffici postali delle piccole frazioni? Sembrerebbe di sì sull´alto Garda, a giudicare dalle proteste e dai disservizi che avvengono con cadenza preoccupante nel comprensorio.
L´ultimo caso viene sollevato dal sindaco di Limone, dove la corrispondenza arriva al pomeriggio, in ufficio manca il personale e d´estate scarseggiano persino i francobolli. Ed è solo l´ultima di un lungo elenco di situazioni critiche,
SITUAZIONI il più delle volte insostenibili che penalizzano servizi necessari come il pagamento delle bollette, ritiro delle pensioni o magari anche il recapito di lettere e cartoline.
A lanciare per primo gli strali della protesta fu proprio un anno fa il sindaco di Tignale Franco Negri, dopo una ripetuta serie di episodi nei quali il comune veniva informato la mattina stessa dell´improvvisa interruzione delle prestazioni postali a causa d´imprecisati disguidi tecnici, aggiornamenti dei sistemi e corsi di formazione di varia natura. Situazione insostenibile per un comune con frazioni distanti fra loro anche 6 chilometri e a 15 dal Comune più vicino.
A novembre altra mazzata sulla riviera bresciana con la «razionalizzazione programmata dei costi» voluta da Poste Italiane e la chiusura delle filiali di Bogliaco e di Campione. Non il massimo per gli abitanti della frazione di Tremosine, da allora costretti a trasferte a Gargnano o Tremosine, a 11 km di distanza, o appunto Limone, distante 8 km.
PROPRIO A LIMONE in questi giorni il livello di guardia sembra esser stato raggiunto e superato. A denunciarlo è il sindaco limonese Franceschino Risatti che protesta indignato «per il perdurare dell´incredibile disservizio che sta paralizzando il paese e soprattutto i nostri turisti. Ho provato - dice - a far sentire la mia protesta anche alla sede di Roè Volciano ma inutilmente».
«È inaudito - tuona il sindaco - che in un luogo di villeggiatura da un milione di presenze stagionali non ci sia un ufficio postale efficiente con due sole persone, anzi, due sulla carta perché una è quasi sempre assente. E passi anche per la posta che quotidianamente viene ritirata dopo le ore 14 perché il furgone deve passare prima dal comune di Tremosine, ma è inammissibile che manchino sempre i francobolli».
Quella dei francobolli è veramente il colmo. «Esaurite le disponibilità deI tabaccaio - spiega Risatti - i turisti giustamente si lamentano perché non riescono a spedire le cartoline dall´ufficio postale. Va bene che siamo nell´era digitale, ma non ci sono solo i giovani abituati a usare gli smartphone. Abbiamo diritto a Poste funzionanti».

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Giornale di Brescia, 14 agosto 2013
In sei mesi nel Bresciano spediti 51mila telegrammi

Altri tempi quelli in cui il sistema telegrafico nazionale prendeva forma e rivoluzionava,nei primi del Novecento, i tempi della corrispondenza, antesignano della posta elettronica. E altri tempi pure quelli in cui un telegramma poteva essere persino l’insolito vettore di pagine memorabili di letteratura. Come avvenne, mentre impazzava la Guerra Civile spagnola, per lo straordinario racconto di Ernest Hemingway «Vecchio  al ponte», che lo scrittore americano, in Europa come corrispondente di guerra nell’infuocata penisola iberica, fece telegrafare al suo editore da Barcellona nell’aprile del 1938. Eppure anche oggi, nell’era digitale – meglio del 2.0, quasi 3.0 - pare che il telegramma resista all’ingiuria del tempo. Così almeno in Italia e - per quel che ci riguarda - nel Bresciano. A rivelarlo sono i dati diffusi da Poste Italiane,che raccontano di come nel 2012 nel nostro Paese siano stati inviati complessivamente 9,1 milioni di telegrammi, dato forse destinato ad essere superato quest’anno, se si considera che nel primo trimestre ne sono stati inviati 4,1 milioni. I bresciani in questo senso non si rivelano meno affezionati al vecchio telegramma dei cittadini di altre regioni: dalla nostra provincia tra gennaio e giugno 2013 sono stati infatti inviati 51.489 telegrammi: di questi, circa 2.000, sono «partiti» dal canale web di www.poste.it, oltre 30mila sono stati accettati dai call center di Poste italiane, mentre18milasonostati affidati al tradizionale sportello dell’ufficio postale. In sette casi su dieci il contenuto è legato a comunicazioni private: condoglianze, ringraziamenti, congratulazioni formali. Insomma,un servizio che pare non invecchiare

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GIORNALE DI BRESCIA - SABATO 3 AGOSTO 2013 - LA PROVINCIA - pag. 20

Torbole Rapinatori alle Poste
In azione ieri mattina due banditi armati di taglierino

TORBOLE CASAGLIA Speravano forse in un bottino più ingente i due banditi italiani che ieri mattina, poco dopo le dieci del mattino, hanno messo a segno un colpo all’ufficio postale di Torbole Casaglia.
Speravano forse nel giorno dedicato alla consegna delle pensioni. Invece si sono dovuti «accontentare» dei mille euro che i dipendenti delle Poste hanno loro consegnato sotto la minaccia della lama di un taglierino. I due malviventi sono entrati nei locali dell’ufficio postale di via Vittorio Veneto attorno alle 10.20. Sul viso avevano una bandana e in pugno tenevano un cutter. Quindi si sono fatti consegnare il denaro delle casse e sono fuggiti salendo su una Fiat 500 rubata la sera prima in un paese sul lago d’Iseo e abbandonata a poche centinaia di metri dalle Poste, per salire su un mezzo «pulito». I concitati momenti della rapina sono stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza di cui l’ufficio postale è dotato.
Sul posto i carabinieri di Travagliato e pure quelli del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Chiari che hanno effettuato i rilievi sulla 500. dz

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Brescia Oggi  - sabato 03 agosto 2013 PROVINCIA, pagina 22

TORBOLE CASAGLIA. Due malviventi in azione ieri mattina negli uffici di via Vittorio Veneto
L´assalto dei banditi alle poste il bottino è di appena 800 euro
Volti coperti, uno armato di taglierino si è fatto consegnare i soldi da un impiegato, poi la fuga a bordo di un´auto rubata
In tempi di crisi anche 800 euro possono far comodo. E così ieri mattina alle dieci, due banditi, uno armato di un cutter, un taglierino, entrambi coperti in volto con fazzoletti bianchi per non essere immortalati dalle telecamere di sicurezza, hanno fatto irruzione nell´ufficio postale di via Vittorio Veneto a Torbole Casaglia mettendo insieme qualche bigliettone da cento.
ARRIVATI a bordo di una Fiat «500», i banditi hanno atteso che in posta ci fossero poche persone e che nessuno si trovasse in strada nei paraggi, poi sono entrati nell´ufficio. All´operatore che si trovava alla cassa il bandito armato con il taglierino, ha intimato di aprire la cassa e di prelevare il contante, mentre all´ingresso il palo teneva d´occhio la strada; si è fatto consegnare una somma che si avvicina sugli 800 euro e al complice ha fatto cenno di andarsene. Poche parole, con una intonazione meridionale, secondo i testimoni.
La fuga a bordo della «500», che hanno abbandonato dopo aver percorso un breve tratto di strada. Di sicuro sono salito su un´auto pulitia e si sono allontanati bruciando sul tempo l´arrivo dei carabinieri di Travagliato e del Radiomobile di Chiari. Rapina incruenta, durata poco meno di un paio di minuti che sono sembrati un´eternità ai clienti in Posta. Nessuna conseguenza fisica per le persone, certo tanta paura.
I carabinieri hanno sequestrato la Fiat «500» risultata rubata l´altro giorno nella zona di Marone. Gli investigatori del Sis di Brescia effettueranno i rilievi alla ricerca di tracce e impronte dei banditi. Sono stati visionati anche i filmati di alcune telecamere puntate sulla strada nella speranza di trovare tracce utili a risalire ai due banditi. F.MO.