MOBILITÀ NAZIONALE SCF/M - POLITICHE ATTIVE
Articolo del: 08/11/2018
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La Slp Cisl di Bresica ha un nuovo segretario provinciale. E’ Celso Marsili, 55 anni, delegato sindacale dal 2009. Lo ha eletto oggi pomeriggio il Direttivo della categoria che ha accolto le dimissioni di Giovanni Punzi presentate per favorire il rinnovamento del gruppo dirigente.
Ex operaio metalmeccanico alla Iveco di Brescia, Celso Marsili è stato assunto in Poste Italiane nel 1990 attraverso uno degli ultimi concorsi banditi dall’azienda; delegato sindacale, componente della Rsu e rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, è componente della Segreteria provinciale della Slp dal 2013.
Su sua proposta il Direttivo ha completato la Segreteria bresciana eleggendo Gloria Matti (segretario generale aggiunto) e Armando Fiengo.
“Il mio lavoro sarà nel segno della continuità con quanto impostato in questi anni da Giovanni Punzi – ha detto Marsili nel suo intervento dopo l’elezione – con una vicinanza quotidiana ai lavoratori, affrontando i problemi e cercando le soluzioni migliori, avendo bene in mente la natura sociale di un servizio come quello che pur tra mille difficoltà viene garantito ogni giorno dai lavoratori di Poste Italiane, e l’importanza che esso ha per i cittadini e più in generale per il sistema economico e per l’amministrazione pubblica.
“Attenzioni e sforzi speciali li dedicheremo al coinvolgimento dei giovani lavoratori di Poste Italiane, per far crescere la sensibilità sindacale e la specifica sensibilità della Cisl, garanzia di rappresentanza autentica, di tutela e di partecipazione”.
Celso Marsili ha avuto parole di vivo ringraziamento per Giovanni Punzi, per quanto ha fatto dal 2000 ad oggi a servizio della categoria e della sua autonomia. Parole alle quali si è associato il segretario provinciale della Cisl Francesco Diomaiuta che ha sottolineato l’impronta di confederalità che Punzi ha dato alla categoria e il suo contributo alla crescita e al consolidamento di tutta l’organizzazione. Ai lavori del Direttivo ha partecipato anche Giuseppe Marinaccio, componente della Segreteria nazionale della categoria, già segretario lombardo della Slp Cisl.
Articolo del: 05/01/2017
Protestano i lettori del settimanale La Voce del Popolo per i ritardi e i mancati recapiti del giornale da parte di Poste Italiane.
La redazione ha cercato di capirne di più ed ha realizzato un’ampia inchiesta sul problema che trova spazio in due pagine nel numero di questa settimana.
Tra le tante voci interpellate dal cronista c’è anche quella di Giovanni Punzi, segretario provinciale dei Postali Cisl.
Mal comune mezzo gaudio, dice un vecchio adagio popolare, perché i problemi che “Voce” sta incontrando nel giungere puntualmente nelle case dei suoi abbonati, sembrano essere gli stessi che sperimenta quotidianamente chiunque si affida al servizio postale.
“La causa di questa situazione − afferma Giovanni Punzi, segretario bresciano del Sindacato lavoratori poste della Cisl − è prettamente di natura organizzativa. Da tempo avevamo segnalato a Poste Italiane che il mese di novembre non era di quelli più favorevoli per avviare la sperimentazione del sistema di consegna a giorni alterni”. Tradizionalmente, infatti, il periodo che precede e segue le festività natalizie è segnato da un grande aumento dei flussi di traffico postale. L’avvio della sperimentazione avrebbe dovuto andare di pari passo con l’immissione di nuovo personale.
L’azienda, continua ancora il sindacalista, ha preferito agire diversamente, con il risultato di mandare in fuori giri i centri di meccanizzazione, fulcro del nuovo sistema, con conseguenze negative che, a cascata, sono arrivate sino all’utenza che da settimane denuncia ritardi e disservizi. “Normalmente − afferma ancora Punzi − un’azienda a fronte di maggiori carichi di lavoro assume nuovo personale per garantire il servizio. Così non è stato per Poste Italiane con il conseguente accumulo di grandissime quantità di posta da consegnare”.
Punzi non è aprioristicamente contrario al nuovo sistema di consegna a giorni alterni. “Nella fase di sperimentazione − ricorda − qualche risultato positivo l’ha prodotto. Ben presto però sono emersi limiti e problemi. L’azienda avrebbe dovuto rivedere con lucidità la situazione”. Invece non c’è stato nulla di tutto questo, anzi. “Nei tavoli regionali e nazionale − conclude Giovanni Punzi − ci ha detto che il nuovo sistema di consegna funziona ovunque bene…” .
Articolo del: 01/01/2017